Milano 31 Marzo – Mi chiedo a cosa serve parlare di riapertura dei navigli se poi si consente di fare cose di questo genere (vedi foto): una casa molto bella fine ‘800 in stile eclettico all’angolo tra via Fatebenefratelli e via dei Giardini, rovinata in modo scandaloso da una sopraelevazione di due piani. Sbagliato consentire qualunque sopraelevazione, ancora più grave di un edificio così bello e significativo del suo periodo storico, ancora più grave non di uno solo ma di ben due piani e ancora più grave con un progetto che con la solita scusa della contemporaneità maschera la totale acquiescenza del progettista alle esigenze di fare cubatura tanto la gente non capisce nulla.
Qualunque cosa di uno o due piani sarebbe stata sbagliata, ma questa è anche violentemente arrogante e priva di misura e rispetto.
Stiamo distruggendo Milano un pezzo alla volta, e gli architetti che realizzano queste cose, e quelli che consentono che vengano realizzate, dovrebbero vergognarsi.
Esiste una commissione edilizia? esiste una opinione pubblica? esiste un sindaco?
Non esiste nulla, cane non mangia cane, e si troverà sempre qualcuno disposto a difendere simili brutture trovandole di suo gusto, come se il suo gusto fosse un metro valido di giudizio.
Il giudizio è la storia e chi distrugge la storia non ha scuse, è solo un vandalo ipocrita.
Se fossi sindaco metterei questa sopraelevazione nella lista delle cosa da abbattere, una lista tragicamente lunga. Non consentirei che altre brutture simili fossero realizzate: di cosa ti sei occupato in questi anni Pisapia?
Di questa bruttura non possiamo accusare Pisapia e la sua giunta ma tutto il sistema politico che ruota attorno alle costruzioni.
Passiamo a un sopralzo di Piazza Wagner (vedi foto): è ormai vecchio di qualche anno ma mi chiedo a cosa serve l’ordine degli architetti, la commissione edilizia se esiste, dove è finito il senso dell’armonia, cosa aveva in testa il progettista che ha avuto il coraggio di firmare questa immondizia. Un Paese che non è in grado di difendere la propria storia e la propria tradizione e prova gusto a distruggerla, come se fosse una novità la provocazione di accostare un elemento moderno ad uno antico, puerile giustificazione, un paese che premia gli ignoranti e gli stupidi è un paese votato alla rovina. Di queste scempiaggini avrebbe dovuto occuparsi fermandole l’assessore all’edilizia ma la giunta Pisapia è riuscita a non fare neppure questo. E per questo non diventerò mai sindaco.
Walter Monici
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