Milano 3 Aprile – «La mia serenità nasce dal fatto che, girando la città, mi rendo conto che in questi anni è stato fatto un buon lavoro.” Ipse dixit, cioè Sala, dopo aver constatato che i sondaggi a Milano sentenziano un testa a testa tra il candidato di sinistra e quello di centrodestra. Un buon lavoro che si identifica con un buon nulla per i milanesi. Perché, se lavoro è stato fatto, lo sguardo era altrove, lontanissimo dalle esigenze reali della città. E viene il dubbio che i citati incontri con la gente, siano “guidati” dal partito d’appartenenza, visto il malcontento generalizzato. O, forse, fa riferimento a lavori messi in campo dai sindaci antecedenti a Pisapia, campione indiscusso nel fare suo il lavoro altrui.
Dice Albertini in riferimento ai progetti avviati dalla sua amministrazione e ora esibiti sui manifesti elettorali del PD come se fossero prodotti dell’attuale giunta: «Con il Pgt approvato dal centrosinistra la torre di Gae Aulenti e i grattacieli di porta Nuova oggi non potrebbero nemmeno esistere. E il capo di gabinetto di Pisapia, Maurizio Baruffi, era il verde-talebano che organizzava manifestazioni con i centri sociali per bloccare la riqualificazione delle ex Varesine. Siamo contenti per la conversione della sinistra, ma c’è un limite. che ora la usino come spot….Pisapia ha rappresentato il blocco conservativo, nei cassetti troveremo solo i piani per il recupero degli ex scali Fs, bloccati dalla sua maggioranza…”
E Parisi sottolinea “Pisapia e Albertini sono stati sindaci onesti, esempi di legalità, ma un conto è esserlo non avendo fatto nulla, rimanendo immobili, un conto mobilitando 6 miliardi di euro per nuove opere pubbliche».
Sala conclude “ Io e Parisi siamo diversi.. è nei fatti. così come il fatto che noi nel centrosinistra abbiamo fatto un percorso coerente.” Sì sono diversi: nella libertà progettuale, nella visione in prospettiva della città, nella capacità del fare, nella vicinanza o meno alle fasce più deboli. E perseguire “coerentemente” un percorso che obbedisce ad un’ideologia astratta, non vuol dire voler bene alla città e ai milanesi. Pisapia docet.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano