Milano 7 Aprile – L’inchiesta è di Teresa Monestiroli su Repubblica. Da notare la lentezza con cui vengono risolti i problemi, la facilità con cui i “furbetti” riescono a raggirare le istituzioni, l’inefficacia con cui tuteliamo il nostro patrimonio artistico. Scrive Teresa Monestiroli “Le prenotazioni al Cenacolo vinciano, che a febbraio erano state sospese per ragioni sconosciute, giovedì verranno riaperte. Con una novità: a partire da martedì 29 maggio l’ingresso al refettorio di Santa Maria delle Grazie costerà 10 euro invece di 6,50 a cui si aggiungeranno sempre 1,50 per la prevendita. Quasi il 40 per cento in più per una visita che durerà comunque non più di quindici minuti. Soldi che serviranno a coprire i nuovi investimenti per la conservazione.
Dopo settimane di incertezze, che avevano scatenato la polemica delle guide, incapaci di fissare gli appuntamenti per maggio e giugno, il direttore del Polo museale della Lombardia (la divisione del ministero dei Beni culturali a cui fa capo il sito) fa chiarezza sul caso: “Abbiamo chiuso le prenotazioni in attesa di definire le nuove tariffe – spiega Stefano L’Occaso – Lunedì è stato trovato l’accordo con il concessionario che si occupa della biglietteria (Skira, ndr ) e da giovedì le prenotazioni ripartono regolarmente”.Per recuperare il tempo perso, ad aprile si potranno fissare non solo le visite di maggio, ancora al solito prezzo, ma anche quelle di giugno (dal 13 aprile) e luglio (dal 21) che invece avranno un maggiorazione. In cambio dell’aumento, la direzione ministeriale che gestisce il capolavoro ha chiesto a Skira di migliorare il servizio, potenziando il call center in modo da ridurre i tempi di attesa per chi prenota al telefono (una delle principali lamentele) e rinnovando il materiale informativo sull’affresco con un’applicazione per il cellulare.
L’operazione punta ad aggiornare un servizio ai clienti fermo da troppo tempo per una delle maggiori attrazioni artistiche del Paese, visitata da 375mila persone l’anno (gli ingressi sono contingentati per salvaguardare l’affresco), ma che secondo le stime lascia inattese più del doppio delle richieste.
Accaparrarsi un biglietto è davvero difficile, se non impossibile, tanto da far esplodere il bagarinaggio online (come per la Scala e i grandi concerti pop), dove un biglietto “saltafila” costa di media 40 euro. “Negli ultimi mesi abbiamo monitorato con attenzione la situazione – continua L’Occaso – e avviato una collaborazione con la Guardia di Finanza e chiesto una consulenza legale per cercare di arginare il problema. Ci sono stati segnalati casi di tagliandi venduti a 100. Perfino nelle domeniche a ingresso gratuito abbiamo scoperto che ci sono persone che rivendono il biglietto a 15 euro”.
Per combattere il problema, però, bisognerebbe aumentare l’afflusso al capolavoro oggi fermo a 1.300 persone al giorno. Per questo si sta lavorando, anche grazie a un finanziamento statale di oltre un milione di euro, a un progetto già arrivato alla fase esecutiva in grado di migliorare le condizioni conservative del dipinto. Un sofisticato sistema di camere di pulizia e filtro che verranno allestite entro la fine dell’anno, dove il visitatore verrà letteralmente spolverato prima di accedere all’affresco, in modo da ridurre al minimo il passaggio del particolato nella sala. Una sorta di teca di purificazione installata fuori dal refettorio.
“Sarà come far indossare un camice ai visitatori, un po’ come se dovessero entrare in sala operatoria – spiega il direttore – In questo modo diminuirà anche il lavoro del macchinario (Uta, unità di trattamento dell’aria) che c’è all’interno”. Non solo. Il programma prevede anche di aggiungere una seconda macchina e, se ci sono i finanziamenti, perfino una terza, per garantire la stabilità della pittura per i prossimi decenni.
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