Milano 9 Aprile – l vertice tra italiani ed egiziani sul caso Regeni si è sostanzialmente risolto in un fallimento ed ora la collaborazione tra le autorità giudiziarie dei due paesi può considerarsi di fatto interrotta. E’ quanto si apprende in ambienti giudiziari di piazzale Clodio. Delusi inquirenti ed investigatori che non hanno ottenuto quanto richiesto agli omologhi egiziani. “Sono stati consegnati alle autorità italiane – è detto nel comunicato – i tabulati telefonici delle utenze egiziane in uso a due amici italiani di Giulio Regeni presenti a Il Cairo nel Gennaio scorso, la relazione di sopralluogo, con allegate foto del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, una nota ove si riferisce che gli organizzatori della riunione sindacale tenuta a Il Cairo l’11 dicembre 2015, cui ha partecipato Giulio Regeni, hanno comunicato che non sono state effettuate registrazioni video ufficiali dell’incontro”. Tutti elementi che la Procura non ha giudicato sufficienti.
La delusione della delegazione italiana che ha preso parte alla due giorni di confronto è legata, come emerge anche da un comunicato emesso dalla Procura, dalla mancata consegna, tra l’altro, dei tabulati telefonici di una decina di utenze riconducibili ad altrettanti cittadini egiziani. Inoltre, secondo quanto si apprende , non sono state consegnate anche le richieste “relative al traffico di celle”. Tutti elementi ritenuti indispensabili dalla Procura di Roma.
Il Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, ha disposto il richiamo a Roma per consultazioni dell’Ambasciatore al CairoMaurizio Massari. La decisione fa seguito agli sviluppi delle indagini sul caso Regeni e in particolare alle riunioni svoltesi a Roma ieri e oggi tra i team investigativi italiano ed egiziano. In base a tali sviluppi – comunica la Farnesina – si rende necessaria una valutazione urgente delle iniziative più opportune per rilanciare l’impegno volto ad accertare la verità sul barbaro omicidio di Regeni.
“L’Italia, come voi sapete – ha deto Renzi – ha preso un impegno con la famiglia Regeni, con la memoria di Giulio ma anche con la dignità con ciascuno di noi che ci saremmo fermati solo davanti alla verità. È fondamentale la valutazione degli inquirenti e dei magistrati: la decisione del governo italiano è arrivata dopo l’incontro dei magistrati italiani”.
“Di fronte a un fatto così grave l’Italia non può fermarsi se non quando avrà ottenuto la piena verità”. E’ quanto ha sottolineato, richiamando la vicenda dell’omicidio di Giulio Regeni, la presidente della Camera laura Boldrini nel corso dell’incontro, a Stoccolma, con la Ministra degli Esteri svedese Margot Wallstrom.
La famiglia Regeni “prende atto con amarezza del fallimento del vertice tra le autorità giudiziarie italiane e quelle egiziane” ed “esprime soddisfazione per la decisione del ministro Gentiloni di richiamare in Italia l’ambasciatore Massari”. “Siamo certi – affermano i genitori di Giulio – che le nostre istituzioni e tutti coloro che stanno combattendo al nostro fianco questa battaglia di giustizia non si fermeranno fino a quando non otterranno verità”. (Ansa)
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