Milano 9 Aprile – Nel cuore di Milano Pisapia ha creato una grande ingiustizia. In via San Gregorio 5, Porta Venezia, esiste un’oasi di pace. È la Chiesa Ortodossa di Milano, da quarant’anni un polmone spirituale della città. Nel silenzio e nella meditazione, la comunità è cresciuta molto. Ed ora non ci stanno più, nonostante la struttura provvisoria, ma bellissima, sia stata ingrandita già due volte. La Domenica centinaia di fedeli devono assistere alle funzioni in piedi al freddo. Una soluzione ci sarebbe. A fianco all’attuale chiesa c’è un terreno poco usato, dove raramente giocano i bambini di una scuola materna. Se quel terreno venisse condiviso due realtà troverebbero pace.
Questo il piano del Vescovo metropolita S.E. Avondios. Il quale si è, però, visto rifiutare il permesso di costruire dal Comune e così commenta la situazione:
“Sono anni che spero in un futuro nel quale la nostra piccola realtà ecclesiastica possa trovare una soluzione ragionevole per poter costruire su questo terreno un prefabbricato a norma di legge per le celebrazioni liturgiche, ma purtroppo nessuno ci ascolta. Ogni domenica nell’antico Lazzaretto, in cui ci troviamo dal 1973, si radunano per la divina liturgia oltre 300 fedeli e nelle feste superiamo nettamente i 500.
Ho mandato invano richieste al Comune di Milano per poter ottenere metà del giardinetto in condivisione, che a quanto pare è di pertinenza del Lazzaretto stesso. Purtroppo le risposte sono state negative e mi domando se vi siano fedeli di Serie A e Serie B , mi chiedo perché per la comunità Islamica a Milano si siano trovati i posti e per 1000 fedeli ortodossi, di cui tanti italiani, non si possa trovare una soluzione. Abbiamo fatto domanda anche alla Curia di Milano, ma loro giustamente non possono dare una risposta favorevole in quanto la stessa chiesa Ucraina nostra madre è considerata dagli altri ortodossi non canonica e le divisioni all’interno della chiesa ortodossa stessa fra canonicità e non canonicità amministrativa ci mettono veramente in una condizione di disagio. Infine voglio far presente che il Lazzaretto, con la sua chiesa ortodossa all’interno, è diventato un luogo di preghiera e aiuto spirituale non indifferente per tantissime persone e ogni giorno tantissimi fedeli trovano qui la loro casa; in un certo modo l’antico Lazzaretto raccontato da Manzoni non ha mai smesso, anche ora, di essere un rifugio spirituale e materiale.
“Con tutte le attenzioni, i favori e gli aiuti che questa giunta ha dato agli Islamici è vergognoso il rifiuto opposto al Metropolita” dichiara Silvia Sardone, presidente del Dipartimento Sicurezza e Periferie di FI Lombardia. “Questa Chiesa è il punto di riferimento di molti fedeli, dà prestigio alla zona e combatte attivamente il degrado. Proteggerla e consentirle di crescere è un dovere morale e civico del Comune. Dovere, come al solito, di cui la giunta se ne frega. Sarà mio impegno lottare perché questi fedeli trovino degna sistemazione.”
“Questa Chiesa, questa comunità e questo Sant’uomo del Vescovo combattono una solitaria battaglia per il diritto di esistere” afferma Luca Rampazzo, responsabile Zona 3 del Dipartimento Sicurezza e Periferie “una battaglia che al contribuente non costa nulla e che anzi protegge un monumento come il Lazzaretto dal degrado. Per quale ragione, se non per insensato odio ideologico, la politica li ostacola? Credo sia dovere di ogni uomo libero schierarsi al loro fianco. Noi lo abbiamo fatto. Speriamo a breve lo faccia anche il Comune di Milano”
In allegato foto dell’incontro di questi giorni con il Vescovo e foto che testimoniano la forte affluenza nella Chiesa
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Sono musulmana , però non è giusta questa discriminazione chi fanno . Tutti c’è l’ hanno diritto di pregare bene nello spazio giusto