Milano 11 Aprile – Ti avevano raccontato “la favola bella che ieri ti illuse”, ma che oggi non ti illude più, caro Sala. Ti avevano prefigurato passeggiate senza ostacoli in una Milano sognata, rosa di promesse e di illusioni. Ti avevano detto: basta poco, vai con il maglioncino finto povero a bere qualche aperitivo in periferia, metti la maglietta del Che, fai un salto alla City di Londra perché servono soldi, stai il più possibile zitto perché altrimenti la gente de tuti i dì sgama immediatamente che sei radical chic, dimentica la villona a Saint Moritz, ripeti fino alla nausea che l’Expo è stato un successo, prometti mare e monti, offri poltrone a destra e manca anche a costo di un fastidioso torcicollo..e al resto pensiamo noi. Noi del Pd, noi del grande futuribile partito della Nazione, perché con Renzi non si sbaglia mai, perché il potere sta qui. Poi lo sgambetto di Passera, così, senza preavviso, come un fulmine a ciel sereno. E l’alleanza con Parisi non si ferma a Passera, ma sta creando una catena che è alquanto preoccupante. Promette Rotondi di Rivoluzione Cristiana “Ho sentito Stefano Parisi e nei prossimi giorni Rivoluzione cristiana valuterà se mantenere la propria candidatura a sindaco di Milano del professor Pedretti, già preside del Liceo Parini. Non escludo una convergenza su Stefano Parisi”. E Lelio Alfonso coordinatore di Italia unica dichiara “Milano diventa laboratorio politico con una stretta di mano, quella tra Corrado Passera e Stefano Parisi. Un gesto d’altri tempi in un Paese abituato a sotterfugi e tatticismi. Il colpo di scena della campagna elettorale milanese coglie di sorpresa tutti e scatena l’ira di Beppe Sala e dei notabili del renzismo, che proprio non riescono a capacitarsi che il civismo, il merito e la competenza abbiano altre prospettive, visioni e protagonisti al di fuori del Partito della Nazione”. Il civismo, il merito, le competenze…che non sono cose che si comprano in drogheria e che a sinistra spesso si chiamano opportunismo, autoritarismo e convenienza. Caro Sala è umanamente comprensibile la tua rabbia per la favola bella che oggi vacilla, ma dove è andato a finire il bon ton? Le tue reazioni sono davvero infantili e capricciose, con un fiele che ti può rovinare il fegato e la salute “’Milano non si può permettere il gemellaggio con il fascismo leghista imposto a Stefano Parisi. Votandolo, la città verrebbe consegnata al dipendente di una coalizione ormai in frantumi, sotto costante ricatto e totalmente in balìa della becera politica retriva e populista della Lega”. Caro Sala a Milano la coalizione di Parisi va d’amore e d’accordo e nessuno impone qualcosa. E con quale coraggio parli di un centrodestra in frantumi, quando la tua sinistra squaderna divergenze, faide interne, lotte di potere tutti i giorni o più volte al giorno? Se auspicare l’ordine e la legalità per il bene dei milanesi è fascismo, come si può denominare l’anarchia dei centri sociali da te protetti che hanno fatto dell’abusivismo e dell’illegalità il proprio credo? Se proporre modelli di sana convivenza è retrivo, se ascoltare la gente è populista se, soprattutto, ritieni che la nostra politica sia becera e volgare perché non si svolge nei salotti radical chic…beh…allora il comunismo di cui il tuo partito è erede, non ti ha insegnato niente. Perché ha sempre proposto modelli antistorici, nel nome del popolo, in modo sguaiato e spesso inopportuno (vedasi manifestazioni spesso solo ostruzionistiche dei sindacati).
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano