Se cade il Governo, è solo per amore

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Milano 12 Aprile – Voi non ci credete, né potrete crederci mai, ma è  stato tutto solo per amore. Tutto,  questo governo, questa politica, questo partito è solo amore per la Leoparda. Noi stavamo lì a Reggello, Pontassieve, Rignano, Calenzano e mai ci avremmo mai pensato. Si facevano ì scherzi stupidi, quelli che da scautte ci riempivano le giornate, si suonavano i campanelli, si facevano le telefonate sporche.. A me toccavano sempre certi nocchini alle recchie, che li tiravano i più fortunati, quelli di Grassina e Badia. Così mi toccò di fare il capobischero e passare dagli scherzi a prete a quelli a partito. C’avevo una zia tipo Sorella Materassi che s’atteggiava a modista. Mi diede i suoi cappottoni goffi, che mi facevano la gobba andreottiana e con quelli mi feci fotografare  assieme ai vecchi Ciriaci rincoglioniti. Dovevo far loro pena ma poi che busse toccavano ai lupetti che non avevano creduto all’impresa. Ai giovincelli facevamo fare telefonate ai raccomandati di Spadolini ed alla Giuva, come fossero loro studenti che offrivano prestazioni sessuali. E a quanti non gli pareva vero.. Dopo i gavettoni subiti per aver vinto in Provincia, imposi le telefonate minatorie a tutti i capi ex comunisti. E fu un trionfo, ci pigliavano sul serio. A quel tempo l’amore non mi garbava e nemmeno il sesso. M’ero sposato per scaricare le tasse e avevo figliato per il sostegno del vescovo ma le donne restavano il muggito della vacca stupefatta. Finché non arrivò, lei, celeste e leopardata. Non era venuta nemmeno per me ma per il Ceccherini che ci faceva da filosofo guida negli scherzi bulli. Il Cecche insisteva nella bontà dello slogan rottamare, chè lui l’intendeva barca, crociera e ..rotta in mare, e mica solo una. ‘Un ci credevo che Leoparda potesse fare gli occhi dolci ad un grezzo simile, quasi un romano in salsa pisana. Quello non la guardava nemmeno la mia amata perché secondo lui non aveva tette. Allora le dissi: Molla lui lì e vieni con me. Ti porto al governo. Lei, soave, morbida, raffaelliana, bionda solare e celeste mi rispose: Sparaballe, ti prendo in parola. Ed io feci per lei la Leoparda. Poi mi dissero che non si poteva cambiare nome ma come Leopolda era disponibile. Per lei feci tutti gli scherzi possibili, a prete, a pisano, a bischero, a partito, anche alla mia anima. Finché le ho dato il governo  e l’ho avuta promessa. Mi ha sgamato solo Signorini. Oggi, Signori però ve lo dico, non sono Berlusca che ne cambia una l’ora. Per me ce n’è solo una. Provate a cacciarla e me ne vado con lei. Vi porto via tutto, partito, banche, Europa. ‘Un v’azzardate, se cade la ME, parola di lupetto, cade anche l’Italia e a buco ponzoni. E’ una questione d’amore. Dice il Sommo Poeta Amor ch’a nullo amato amar perdona. Uguale Io. Ch’a bullo amato, nun gli si tocca la pupa che ‘un vi si perdona.

Firma Mele

Giuseppe Mele

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