Milano 20 Aprile – – Sono quasi le 22 di ieri sera. Il turno sta per finire anche per Anna (ndf), operatore di stazione in servizio presso la M2 di Loreto. Un nuovo flusso di persone esce dai tornelli. Tranne uno. Spavaldo e arrogante si dirige verso il varco di emergenza, molto probabilmente perché sprovvisto di biglietto. Mentre tenta di aprirlo, Anna lo richiama, gli dice che quella è solo un’uscita di emergenza e che lui deve passare attraverso i tornelli utilizzando il proprio documento di viaggio. L’uomo torna indietro e comincia a schiaffeggiare Anna fino a farla cadere per terra. Anna è confusa, stordita e dolorante, ma le persone presenti le prestano soccorso. Chiamano le Forze dell’ordine e il 118 che porta via Anna al Pronto Soccorso. Purtroppo l’uomo non è stato ancora identificato.
“È già il terzo episodio di aggressione violenta nelle ultime due settimane” riferisce Tranvieri di Milano dalla propria pagina facebook, e aggiunge “sabato 19 marzo 2016 a Cologno sud l’operatore di stazione di turno pomeridiano è stato aggredito da un passeggero che voleva passare senza pagare il biglietto. Al richiamo dell’agente di stazione il passeggero si è scagliato sull’uomo con una mano alla gola ed un pugno violento diretto in piena faccia e poi è scappato in banchina.” In questo caso le Forze dell’Ordine sono riuscite ad identificarlo, ma il personale ATM si sente nuovamente sotto assedio, in balia della follia diffusa di passeggeri maneschi e violenti, certi di farla franca anche una volta identificati.
E prosegue “Ogni giorno oramai è follia e violenza pura, dove la sera non c’è sicurezza… come quel tizio che ha danneggiato il tram 9 in Col di Lana l’altra notte in ticinese” riferendosi al video girato da RepTV sull’accaduto .
“Sull’argomento aggressioni, ci sarebbe da scrivere un libro” mi riferisce un altro dipendente ATM e con voce amara mi dice “Non bastano le persone finite in ospedale fino a oggi, forse aspettano veramente il morto”.
Adesso anche le donne vengono brutalizzate mentre sono sul posto di lavoro, ed è ignobile sentire commenti che vanno dal “ma che ci fa una donna a quell’ora in turno” a “chissà con che tono supponente glielo avrà detto”, come già capitato per altri episodi. Poter svolgere un lavoro in tutta sicurezza indipendentemente dall’orario e dalle mansioni è un “sacrosanto” diritto che nessuno può e deve contestarci, mentre i toni… beh in quel momento Anna rappresentava un Pubblico Ufficiale nelle piene funzioni del suo ruolo e aveva tutte le ragioni per fermare quell’individuo e chiedergli il documento di viaggio.
Peccato che ormai siano le vittime a finire sotto la gogna mediatica dei vari fenomeni da tastiera, mentre gli impuniti aggressori, nel frattempo, gongolano per la notorietà e il pubblico che sono riusciti ad attirare soprattutto sui social. E quando li giustificano? …NO non si può sentire!!
Gabriella Baio
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