La voce degli edicolanti: E’ giusto pagare per mantenere il posto di lavoro?

Cronaca

Spett. Commissioni Consiliari:

Mobilità – Ambiente – Arredo Urbano – Verde –

Commercio – Attività Produttive – Turismo e

Marketing Territoriale

del Comune di Milano

Gli edicolanti coinvolti dal Bando ATM per le locazioni hanno ottenuto un successo. Possono vantarsi di essere passati dall’essere “rivenditori di giornali” a imprenditori. Porteranno a termine ciò che l’Amministrazione Comunale e la stessa A.T.M. non sono riuscite a fare in tanti decenni.

E’ importante rimarcare un fatto. Gli edicolanti di metropolitana hanno ottenuto un risultato. Sono riusciti a mantenere il loro posto di lavoro ma hanno dovuto pagare un prezzo.

E’ difficile essere pienamente soddisfatti quando bisogna pagare per mantenere il proprio posto di lavoro, ma spossiamo essere orgogliosi del fatto che il nostro impegno porterà ai cittadini milanesi un luogo più sicuro. Finalmente, nei prossimi mesi, offriremo dei veri negozi alle migliaia di cittadini che transitano tutti i giorni dalle stazioni di metropolitana e non più i pericolosi box che ci ha dato in locazione A.T.M. Lavoreremo, anche se a nostre spese, in locali a norma.

Il merito di questo risultato non sarà di nessuno se non degli edicolanti e degli esercenti che hanno voluto credere ancora nel proprio lavoro e che hanno voluto o dovuto proteggere gli investimenti fatti fino ad ora.

Diversamente, ci dobbiamo però chiedere come sia possibile che A.T.M. come l’Amministrazione Comunale abbiano potuto tollerare la situazione quotidiana negli ambienti di metropolitana. E ci chiediamo se ci sia dell’altro. Dobbiamo aspettarci che gli edicolanti debbano mettere a norma anche le stazioni? Riuscirete ad offrirci stazioni sicure in cui lavorare e in cui transitare?

La quasi totalità dei negozi non era a norma. Nessun impianto antifumo, nessun impianto antincendio e, non per ultimo, ancora oggi non sono accatasti tutti i locali messi a bando. E’ normale tutto ciò?

Ci si chiede come possa A.T.M. rivendicare il diritto, come da disciplinare di gara, ad avere in 90 gg dei locali a norma quando per decenni questi locali non sono nemmeno esistiti e tuttora non lo sono parte di essi.

Molti dubbi sono emersi in questi mesi “di gara” in merito alla professionalità dei nostri interlocutori e sull’accuratezza del lavoro della Commissione di gara.

Abbiamo assistito a molta approssimazione, tant’è che anche oggi abbiamo dei dubbi se quello che viene previsto dal disciplinare è solo un esercizio dialettico o corrisponde ad indirizzi aziendali precisi.

Il dubbio c’è ed è motivato. Motivato da accadimenti che in diversi hanno etichettato con la peggiore delle espressioni quale: “gestione all’italiana”.

Abbiamo assistito ad un gran numero di imprese che hanno coinvolto professionisti, sponsor e aziende di vario genere perché avevano confidato in quanto è stato dichiarato nei vari tavoli.

Qualità dei servizi, migliorie strutturali, adeguamento agli standard minimi ecc…erano fattori importanti e opportunità di sviluppo ma poi è emerso che nella realtà tutto questo è stato messo in secondo piano rispetto all’offerta economica.

I negozi di metropolitana avranno dei gravi problemi nei prossimi anni per questa gestione. La stessa A.T.M. li dovrà gestire perché li ha creati. Probabilmente non sarà lo stesso ramo che si occupa delle locazioni, sarà un altro. Molto indebitamento, nessuna prospettiva di crescita e un’A.T.M. che si è dimostrata il principale competitor della sua stessa rete commerciale.

La fortuna maggiore delle edicole è stata che in pochi vogliono avvicinarsi a questa professione ed A.T.M. ha perso un’occasione, perché era il momento dello sviluppo della sua rete commerciale. Poteva cogliere questo momento per avvicinarsi di più all’utente e rilanciare questi meri luoghi di passaggio che i milanesi attraversano quotidianamente, invece ha generato future criticità, indebitamento e abbattuto le prospettive. Questo è il peggiore dei danni. Togliere ad un’impresa le possibilità di crescita.

Lo stesso contratto d’affitto. Improvvisamente comparso assieme al disciplinare di gara e mai discusso con nessuno ma che presenta tutte le incongruenze che hanno generato negli anni diverse chiusure sulle linee di metropolitana e che sta impedendo nuove aperture. I milanesi lo vedono tutti i giorni.

Il tutto è accompagnato dalla difficoltà di discutere di un contratto commerciale che possa rilanciare la vendita dei documenti di viaggio. Difficoltà che è presente su tutto il territorio milanese, non solo in metropolitana, in quanto gli esercizi commerciali non hanno più interesse a commercializzare un prodotto senza utili ma con tanti costi e con farraginose gestioni.

Il bando doveva prevedere dei punteggi su determinate premialità. Questo è accaduto solo in linea teorica in quanto si è preferito una facile gestione da parte della commissione di gara: L’importo economico sull’affitto ha determinato l’assegnazione non il progetto, i servizi e quanto discusso in precedenza.

Siamo soddisfatti perché abbiamo riscoperto dei nuovi imprenditori e perché potremo dare ai milanesi qualcosa di più che A.T.M. e Comune non sono riusciti a dare in tanto tempo, ma prevediamo le stesse grandi difficoltà, che si potevano sciogliere in questi mesi, e che si ripercuoteranno sull’utenza solo perché è mancata quella volontà di dare corpo a quanto discusso nei mesi precedenti alla pubblicazione del bando.

                                                                                        Il Presidente (Alessandro Rosa)

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