Milano 24 Aprile – La creatività non ha un colore politico, perché è libertà. Ma la libertà di creare spesso è reazione ad una cappa stratificata di ideologie mal sopportate, quasi una voglia incontenibile di una boccata d’aria vitale, un riappropriarsi dell’anima e delle sue aspirazioni più vere, un ascoltare la musica del proprio sangue. 
E Milano, oggi, per merito esclusivo dei suoi abitanti, sembra vivere un suo Rinascimento di iniziative culturali e creative che vengono coniugate con la capacità di inventare formule nuove di business. E’ l’italianità che canta, soprattutto a Milano, dove le opportunità non mancano, dove c’è un terreno di operosità che dà rigore e fattibilità. E la cultura può volare, la risposta dei milanesi è generosa: 
un risveglio che sembra dire Basta ad inutili e sterili ideologie di maniera. Nascono così le librerie di editori indipendenti che si fanno bar, le edicole che diventano poli culturali, i mercati che offrono il meglio della cucina nostrana, i teatri metropolitani, i quartieri riqualificati da giovani creativi ecc. ecc. La creatività viaggia su un binario che ragiona con la passione e con l’energia. Un plauso ai giovani che amano la sperimentazione, che cercano strade nuove. E non sono i giovani dei Centri sociali che, secondo Pisapia, sono gli unici portatori di innovazione. E non sono gli ecologisti senza se e senza ma che dovevano rivoluzionare la città. E non sono i fautori di un’integrazione impossibile. E non sono i parolai che enunciano senza saper fare. 
Pisapia ha cercato di imporre una cultura molto personale, dimenticando il decoro della città, tollerando le ferite dei graffiti selvaggi, regalando solo al Centro un restauro di facciata, creando isole pedonali diventate suk di sporcizia e di commercio abusivo. E la Bellezza, umiliata, si ribella con infinite iniziative che guardano al Bello, alla creatività, alla vitalità dell’anima.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano