Milano 24 Aprile – Nasce al Monzino il nuovo Centro Avanzato di Cardiologia dello sport.
Il Centro Cardiologico Monzino inaugura “Monzino sport”, il Centro Avanzato di Cardiologia dello Sport che, riunendo le competenze e le tecnologie d’avanguardia presenti nell’ospedale, punta a diventare un polo di riferimento nazionale per gli sportivi professionisti e per coloro che svolgono attività sportiva a livello amatoriale. Responsabile del Centro è Claudio Tondo, attuale responsabile dell’Aritmologia del Monzino, affiancato, in ambito aritmologico, da Stefania Riva e da Antonio Dello Russo. Accanto a loro medici CCM, massimi esperti nei rispettivi settori, quali PierGiuseppe Agostoni, coordinatore dell’Area Cardiologia Critica, Mauro Pepi, a capo dell’Area Imaging, Antonio Bartorelli, direttore della Cardiologia Interventistica, Alessandro Lualdi, emodinamista, Gianluca Pontone e Daniele Andreini, radiologi, e tanti altri.
Monzino Sport sarà collegato con il Prof. Paolo Zeppilli, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e con il Policlinico Universitario Gemelli, per la soluzione discussa e condivisa degli eventi clinici e per la formazione dei giovani, selezionati nell’ambito del CCM, che si occuperanno del Centro.
«Gli specialisti del Centro Cardiologico Monzino da tempo sono impegnati con successo a risolvere i problemi clinicamente significativi dei giovani atleti»- ha dichiarato Cesare Fiorentini, Direttore Sviluppo Area Clinica – «Finora ci siamo sempre occupati di casi singoli, inseriti nella nostra organizzazione generale. Adesso abbiamo deciso di cambiare marcia, creando una struttura organizzata, con un’offerta di servizi strutturata». Il nuovo Centro nasce per seguire in modo iper-specializzato chi ha già avuto episodi di aritmia o arresto cardiaco, ma non solo: «Il nostro intento – continua il Prof. Fiorentini – è anche definire i parametri di screening cardiaco per chi pratica attività sportiva a livello amatoriale e capire, per esempio, in quali condizioni è sufficiente sottoporsi a esami di base, come l’elettrocardiogramma, e quando invece si debba ricorrere a controlli diagnostici più specifici, come la risonanza magnetica nucleare».
L’esperienza del Monzino in fatto di sport è significativa: dal 2010 al 2015 sono stati studiati 228 atleti con età media 31 anni, di cui il 32% pratica calcio agonistico, il 16% ciclismo, e il 12% atletica. «Nel 78% dei casi questi giovani avevano un cuore sano e sono ritornati a praticare lo sport a livello agonistico, mentre nel 22% dei casi è stata riscontrata una patologia tale da non renderli idonei alla pratica dell’attività sportiva agonistica» – spiega il Prof. Tondo – «Stiamo parlando di quelle anomalie del ritmo che più di frequente colpiscono il cuore degli sportivi e possono causare la morte improvvisa nei giovani, evento drammatico che si manifesta con un’aritmia repentina, una fibrillazione ventricolare che porta all’arresto cardiaco e a una perdita di conoscenza quasi immediata. La nostra sfida è come prevenire questi episodi, intercettando i casi a rischio e riconoscendoli in tempo per intervenire».
Nel nostro campione di studio abbiamo trovato malattie del ritmo talora gravi: nel 44% dei casi, infatti, si tratta di aritmie ventricolari (tachicardie ventricolari o extrasistolia), aggravate nel 10% dei soggetti dalla presenza di displasia aritmogena del ventricolo destro, e nel 5% da una miocardite. Nel 28% dei casi sono aritmie atriali meno gravi, quali la tachicardia parossistica sopraventricolare o l’extrasistolia atriale. Infine nel 18% dei soggetti si tratta di fibrillazione atriale e, tra questi, il 75% è tornato alla pratica dell’attività sportiva agonistica dopo ablazione transcatetere».
“Monzino Sport” sarà organizzato con un ambulatorio SSN per sportivi che non sono stati resi idonei alla vista medico sportiva per attività agonistica, e che seguiranno successivi percorsi diagnostici strumentali (Ecocardiogramma, test da sforzo, ECg Holter, TAC cuore, Risonanza Magnetica Nucleare cardiaca) privilegiati. Per le persone sane che vogliono praticare l’attività sportiva in tranquillità sono stati disegnati percorsi diagnostici dedicati.
Nell’ambito dell’attività del nuovo Centro, un’attenzione particolare è riservata a coloro che programmano soggiorni in montagna. «L’alta quota – spiega il Prof. Agostoni – è sì un ambiente meraviglioso, ma anche ostile per ragioni climatiche e perché all’aumentare dell’altitudine si riduce l’ossigeno dell’aria che respiriamo, con conseguente aumento del lavoro cardiaco, respiratorio, e della pressione arteriosa. Bisogna pertanto cercare di anticipare gli effetti della riduzione di ossigeno sul sistema cardiovascolare e, se opportuno, modulare i tempi di ascesa ed eventuali terapie che si stanno assumendo. Al Monzino abbiamo numerose esperienze scientifiche sull’apparato cardiorespiratorio in condizioni di ipossia, sia in alta quota, sia simulata in laboratorio».
«L’unicità di Monzino Sport – conclude il Prof. Tondo – è la possibilità di giungere, senza peregrinare da un centro all’altro, a una diagnosi definitiva e alla formulazione di una terapia farmacologica o intervenzionale curativa, che in alcuni casi potrà permettere anche il ritorno alla pratica dell’attività sportiva non agonistica. Il marchio del Centro Cardiologico è la garanzia di massima expertise medica e avanguardia tecnologica».
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.