Sala ed un problema chiamato trasparenza

Attualità Milano

Milano 28 Aprile – Dopo la casa a Sankt Moritz siamo alle quote societarie Romene, come da reportage del Giornale. Questo rileva nella corsa a Sindaco di Milano? Dobbiamo capirci su alcuni punti. La trasparenza sta diventando una mania, che abbiamo importato da oltre oceano. È un vezzo tipicamente provinciale copiare il forestiero e l’esotico. Di solito questo atteggiamento si accompagna a pratiche meno salubri come, ad esempio, dimenticare il perchè queste usanze siano nate. Nel mondo Anglosassone la privacy è sacra- ed è il confine inviolabile tra te ed il mondo. Entrando in politica vi si rinuncia. Ma rinunciarci significa che chiunque ha il diritto di entrare nelle camere da letto dei candidati. È un mondo di vetro, dove gli scandali ti bruciano in un istante. In questo clima, le dichiarazioni dei redditi assolvono ad una doppia funzione, certificano l’onestà, ma soprattutto il successo. Già, il successo. Nel mondo Anglosassone il successo è un pregio. Talvolta è IL pregio che si richiede ai candidati. Volete alcuni esempi? Ci sono state polemiche al calor bianco sulle dichiarazioni di Mitt Romney cinque anni fa. Oggi sia Sanders che Trump hanno i loro grattacapi. Insomma, la dichiarazione certifica onestà e successo. In America, quando meno. Ma qui? Qui è pura pruderie. Come è puro masochismo mandare le liste di candidati alla Bindi perchè le timbri. Come se il bollino della commissione antimafia valesse qualcosa, politicamente parlando. Qui, ora serve solo perchè una massa di usufruitori di reddito altrui sogna di potersi sentire giusta. E per farlo ha una sete terribile dei peccatucci altrui. Sala vale Parisi in questo caso. Il popolino se ne frega delle idee, delle ideologie e dei curricula. Vuole sapere chi, quanto e perchè sta meglio di loro. È vitale. Dà un senso alle esistenze anche più misere. Tutto ciò premesso, se le cose le devi fare, falle bene, per Giove Pluvio. Nella vicenda di Sala più che il problema delle case svizzere, delle società Rumene e dei conti in banca, il problema è la faciloneria, la sciatteria e la totale imperizia con cui si gestisce il problema. Parisi, almeno, sul punto ha saputo rispondere a tono. Quando Sala ha chiesto a tutti le dichiarazioni, senza scomporsi, ha replicato che i vuoti di memoria li ha Beppe, mica lui. Ecco, siamo al ridicolo, e la campagna deve ancora iniziare, badate bene.

Quando sarà iniziata potremo vedere i contorsionismi e gli equilibrismi di un candidato che ogni giorno ed ogni ora sembra sempre più spaesato. Sui manifesti, Sala, ha la faccia di chi si dica “ma non me l’avevano mica detto che qui si correva”. E’ l’impreparazione fatta candidato. Questo è il grave, oggi si dimentica le case, domani quando potrebbe dover firmare gli atti e le delibere del Comune, Dio ce ne scampi, che farà? Chi dovrà vigilarlo costantemente? Siamo proprio certi di voler eleggere un Sindaco che ha bisogno del badante?

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