Milano 1 Maggio – Scomparsa dalla politica, dopo la sconfitta alle primarie del centrosinistra del 7 febbraio scorso, si pensava che Francesca Balzani, vice sindaco nonché assessore al Bilancio, si fosse chiusa nel suo studio a giocare col pallottoliere per far quadrare i conti. Lei che, in campagna elettorale, si è sempre vantata di aver portato a casa il bilancio dell’Ue, con quello del Comune deve aver avuto qualche problema. Con tutte le tasse con cui Palazzo Marino ha svuotato le tasche dei milanesi, ci si aspettavano previsioni, per i prossimi anni, sicuramente migliori. E invece no. Cornuti e mazziati: nonostante Miss Balzelli le abbia provate tutte, raffiche di multe comprese, per far andare in pari le casse del Comune, ci troveremo i prossimi anni con un bel buco.
Tre giorni fa il consiglio ha approvato il rendiconto di gestione del 2015: bilancio in attivo, con un avanzo dichiarato di 73 milioni di euro. Bene, bravi, bis. Peccato però che i numeri del bilancio di previsione 2016, che include stime fino al 2018, abbiano tutta un’altra faccia. Per il 2017 mancano 56 milioni di euro e per il 2018 c’è un buco, chiamiamolo virtuale, di 162 milioni. Cosa vuol dire: che per andare in pari, nei prossimi anni, o Palazzo Marino taglia i servizi o si inventa nuove tasse. Questo è il regalino che la giunta Pisapia fa al prossimo sindaco. Della serie, fate poche promesse in campagna elettorale, che qui non abbiamo neanche gli occhi per piangere. Ma come, Milano è la città più martoriata d’Italia e ora ci dicono che per i prossimi anni non c’è una lira? Giusto qualche settimana fa il Corriere ha pubblicato qualche dato sul carico fiscale nelle città italiane: sotto la Madonnina si paga l’addizionale Irpef (imposta comunale) più alta d’Italia. Poi ci sono le multe: Palazzo Marino ha riempito Milano di telecamere per far cassa con gli autovelox. Dulcis in fundo, a condire il tutto, c’è l’ombra del commissariamento: pare che le sedute di consiglio da qui alle Comunali non bastino per l’approvazione del bilancio preventivo 2016. Cosa succederà? O si ricorrerà ad un commissario o, molto probabilmente, la patata bollente passerà nelle mani dellaprossima giunta. Auguri.
Gemma Scortese (L’Intraprendente)
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