Milano 1 Maggio – Primo maggio 2016, un giorno da ricordare per non dimenticare la devastazione violenta di una città. Per ripensare alle ragioni irrazionali dei tanti Antagonisti che vivono a Milano e che negli ultimi cinque anni hanno goduto di una tacita garanzia. I Black Bloc, gli anarchici, i centri sociali e tutti coloro che si oppongono senza se e senza ma a tutto e a tutti hanno trovato nell’humus permissivo e accomodante dell’attuale giunta, motivo di crescere ed imporre la loro legge di illegalità e di sopruso. E allora che cosa festeggiamo? La memoria di quelle gesta che hanno reso irriconoscibile il centro di Milano? Stefano Parisi osserva “Domani si festeggia non so cosa bene di preciso” visto che “il primo maggio dell’anno scorso e’ stata una brutta giornata per Milano. Un anno fa, infatti, la citta’ venne messa a fuoco e fiamme da parte dai Black Bloc, Parte in questi giorni il processo e vedo che il Comune non si e’ costituito parte civile. Purtroppo questa ambiguità rispetto ai movimenti antagonisti continua ad incombere su questa amministrazione. Il Comune avrebbe dovuto prendere una posizione più netta”. Parisi usa parole mediate dalla buona educazione, ma sostanzialmente l’accusa è tra le righe: Perché non prende le doverose distanze da certi ambienti? Il Comune non solo è ambiguo, ma appare anche connivente con certe ideologie. Quando si dice convenienza e opportunismo, si dice anche silenzio, inerzia. E’ una forma di doppiogioco che con la trasparenza non c’azzecca proprio.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano