Milano 1 Maggio – Finisce con un pianto corale la quinta serata del serale di Amici. Perché, a mio giudizio, Alessio è stato il miglior ballerino di questa edizione. Inspiegabilmente è stato eliminato, nonostante l’incisività espressiva, la tecnica, la simpatia da scugnizzo. Ha prevalso il mondo di Ale, la sua interiorità, la sua vibrata espressività e quella sensibilità di ragazzo che conosce le difficoltà della vita. Ma l’impressione è che le strategie messe in atto abbiano dato un risultato inaspettato e imprevedibile. Se ne va un talento puro, maturo, che poteva vincere il programma nel settore ballo. Che dire ancora? Per una volta la Bertè ragiona a mente fredda e con ragione: Chiara è a volte monocorde, cantilenante. Ed è vero: manca il vissuto. Il migliore dei cantanti è stato Lele con il suo pudore, il suo eclettismo, la sua padronanza dello spazio scenico. Sergio ha la fortuna di avere una timbrica di un colore suggestivo, ma è discontinuo e ancora molto giovane per graffiare la vita. Elodie ed Endrigo: una interpretazione pennellata, con il sospiro della originalità, con l’emozione che nasce dal cuore.
Anna Oxa sta nel suo angolo privilegiato con quel dire e non dire che irrita non poco, la Ferilli ha imparato ad essere sintetica ed obiettiva, la Bertè esprime senza peli sulla lingua quello che, poi, tutti pensano. I duetti senza alcuna originalità: un deja vu cotto e mangiato, nonostante i nomi famosi come Mannoia, Grignani, Carboni, Bertè.
Una serata da incorniciare per la qualità e la raffinatezza dei balletti. Per il resto, davvero un po’ noiosa. E basta, per favore, con quel gioco insulso delle cabine.