Dieci domande all’assessore Bisconti su via Anfossi 36

Cronaca

Milano 4 Maggio – Una premessa. Probabilmente questo civico non vi dirà nulla. Se avessi detto “lo stabile da cui hanno cacciato l’asilo nido” probabilmente avreste capito subito. Ma, francamente, questa pantomima è andata avanti abbastanza.bisconti-300x168 Ed oggi, con l’assessore in piena passerella elettorale nel loro cortile, è venuto il momento che qualcuno faccia dieci domande scomode su una vicenda in cui si è sbattuto in prima pagina un mostro, un intero condominio, che, probabilmente, così mostruoso non è.

  1. E’ vero, Signora Assessore, che la storia, la guerra cioè contro l’asilo nido, è iniziata prima che qualsiasi bambino mettesse piede nello stabile?
  2. È parimenti vero che alla base ci sono alcune violazioni di norme edilizie che hanno portato il comune, nel 2012, a chiederne la chiusura?
  3. È vero che non è stato il condominio a far causa all’asilo, ma il contrario?via Anfossi 36
  4. È vero che nell’asilo non si svolgono le normali attività didattiche, ma è in funzione una ludoteca, con allungamento conseguente degli orari?
  5. È vero che il comune ha ordinato non una, ma due volte la chiusura dell’asilo?
  6. Come mai se per il Comune non può stare là, ammesso sia vero quanto suesposto, lei oggi attacca i condomini?
  7. È vero che l’Asl ha stabilito che mancano determinati requisiti per l’apertura?
  8. È vero che quell’asilo nido sarebbe dovuto essere, originariamente, un ufficio?
  9. Quando ieri ha fatto il video nel cortile del condominio aveva l’autorizzazione dei condomini?
  10. Mentre ha dileggiato, insultato ed additato al pubblico ludibrio una comunità di proprietari ed affittuari, gli ha fatto accampare fuori di casa delle troupe assetate di scoop e sangue, quando li ha dipinti come esseri disumani, quando li ha accusati del peggiore dei comportamenti umani, l’odio ed il rifiuto per i bambini, quando ha insistito, ingigantito e deformato la realtà, ecco, in ognuno di questi momenti, con una mano sulla coscienza potrebbe affermare di aver difeso il bene comune, in cui lei afferma di credere?

Spero in una tempestiva risposta dell’assessore. Perché il sospetto, che spero verrà smentito, è che sull’altare della campagna elettorale si sia sacrificata la vita e la tranquillità di una comunità. In nome di qualche centinaio di voti radical chic è forte il dubbio che qualcuno abbiamo voluto calpestare la serena dignità di anziani e giovani abitanti. La prego, assessore, mi smentisca. Sarebbe davvero troppo triste se fosse vero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.