Milano 7 Maggio – Via Bolla è ancora protagonista dell’ennesima occupazione abusiva, nonostante le continue denunce fatte da Georgeta Pipelea anche attraverso i nostri video reportage nella serie “Gli eroi delle case popolari”.
Ma non è una semplice occupazione perché, l’autrice del gesto, ovvero Elena Valenza, non è nuova a questo tipo di reato.
Valenza, con il suo compagno Caleb, nel 2013 occupa l’appartamento 13 al 4° piano del civico 42, dove vive a Georgeta. Quasi subito dopo occupa anche l’alloggio 15, sullo stesso pianerottolo, con la scusa che le serviva per la figlia, cominciando giri e traffici che la rendono sospetta.
Nel giro di poco Georgeta viene a sapere che sia Valenza che il suo compagno occupano gli alloggi per poi rivenderli e che questo avviene anche in altre zone di case popolari. Nel febbraio 2014 organizza un incontro per documentare una compravendita e dimostrare quanto sostiene. Lo fa con la collaborazione di una giornalista e all’appuntamento ci vanno con la telecamera nascosta. Il materiale raccolto viene portato in Questura e i soggetti vengono denunciati. Ma l’appartamento viene comunque “ceduto” a una famiglia Rom.
Nonostante i filmati e le denunce a suo carico Elena Valenza prosegue quasi indisturbata.
Georgeta mi racconta: “Un giorno, circa 4 settimane fa, fa sapere a qualcuno che di lì a poco si sarebbe trasferita a Palermo, quindi l’appartamento 13 al 4° piano del civico 42 sarebbe tornato libero e lei lo avrebbe ceduto dietro compenso.” Valenza riesce a trovare un’altra famiglia Rom disposta a pagare ben 1100€ e così procede col trasferimento. “Per motivi non chiari però – prosegue Georgeta – da Palermo torna dopo nemmeno una settimana e pretende di riavere il “suo” appartamento. Ovviamente i Rom non ci stanno e chiedono indietro il denaro per liberare l’alloggio”. A quanto pare sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine per sedare Valenza perché “dà di matto” tanto da essere portata in ospedale.
Georgeta prosegue col racconto “Una settimana fa è tornata alla carica contro i Rom, ma loro non hanno alcuna intenzioni di andarsene. A questo punto Valenza annuncia che occuperà un altro alloggio. Le ho detto di non farlo perché altrimenti l’avrei denunciata ancora …ma niente”.
Infatti, nel tardo pomeriggio di ieri, Georgeta vede arrivare i carabinieri in Via Bolla. Valenza ha occupato un altro alloggio al 3° piano del civico 38. “Quando sono arrivata lì, urlava come una pazza – aggiunge Georgeta – dicendo che i Rom non le ridavano l’appartamento e che non era vero che loro avevano pagato, quindi adesso lei se ne sarebbe preso un altro.”
“Invece è vero” mi dice Gica, il Rom che avrebbe “comprato” la casa da Elena “l’ho anche dichiarato ai carabinieri, visto che si è anche permessa di picchiare mia moglie mandandola all’ospedale” e conclude “io l’ho denunciata perché voglio essere lasciato in pace. Io non sono come lei, io pago le mie bollette anche se sono abusivo, perché non so dove andare e voglio un tetto per la mia famiglia”.
Nonostante la presenza delle Forze dell’Ordine e dell’Ispettore dell’Aler, nonostante ci siano dei filmati depositati alla Questura di Bonola che incastrano sia lei che il suo compagno, identificandoli tra coloro che gestiscono il racket degli alloggi in via Bolla, Elena Valenza è rimasta nell’alloggio occupato. Le è bastato “dare di matto” ancora una volta. Forse sicura che nessuno avrebbe ordinato un TSO e lo sgombero immediato.
“Sempre e solo alla faccia degli onesti!” conclude Georgeta.
Gabriella Baio
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