Milano 8 Maggio – “Il bambino chiama la mamma e domanda: / “Da dove sono venuto? / Dove mi hai raccolto?” / La mamma piange e sorride, / stringe al petto il suo bambino e dice: / “Eri un desiderio dentro al cuore.” (Rabindranath Tagore)
Io lo sapevo..sì lo sapevo, ma non capivo quanto immenso fosse quel desiderio. E quando potevo regalarti il tempo, il mio tempo, c’erano colori e suoni diversi, c’era quella musica che ti ubriaca di promesse, c’erano la tempesta e il sole, c’era la voglia di divorare la vita, c’era, forse, solo egoismo e superficialità. Perché c’era un cammino da percorrere correndo, alla ricerca dei perché, alla conquista di montagne irraggiungibili, l’anima dilaniata dalle sconfitte, il cuore rosso di speranza.
Era il maggio di qualche anno fa, mia madre sorrideva, i capelli domati da un cerchietto infantile “Quanto tempo perso per capire le tue e le mie ragioni..Anch’io ho le mie colpe…Avessimo ragionato solo col cuore..” E c’era umiltà, saggezza, amore. Per quel carattere forte e orgoglioso che ci ha sempre reso simili, per quell’indipendenza di pensiero che aveva scavato voragini di incomprensione.
A luglio morì e il dolore sbranò la mia voglia di vivere.
Vorrei incontrarti là, ancora una volta, sul ciglio di quel fossato con le viole e le margherite fresche di rugiada, per regalarti i miei pensieri, per cantare insieme la gioia e il dolore, per parlarti di me e dell’affanno che sbriciola il mio tempo. Ancora. Con il sottile rimorso delle tante cose non dette, nelle mani quel bacio che non ho saputo darti.
Non ho dimenticato il tuo cuore.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano