Milano 8 Maggio – Mi dispiace, ma non c’ero. Leggo su Repubblica il “lancio della volata” di Beppe Sala a un mese dal voto. Una volata che potrebbe finire in una caduta, ma adesso è importante “lanciare la volata” Scusate la ripetizione, ma per me che ho scritto per anni sceneggiature per fumetti, quel lancio per la volata mi suggerisce un Sala con la scopa, a mò di strega, che danza tra i grattacieli di Milano, gli occhi rivolti al sol dell’avvenir. Perché l’entusiasmo è alle stelle, si prefigura una vittoria al primo turno, senza ballottaggio, E se questo è realismo…decidete voi. Ma il vizietto della superiorità della sinistra, sempre e comunque, sta sempre là, nelle illusioni. “Sulla concretezza li asfalteremo, dimostreremo di cosa siamo capaci, continueremo a fare discorsi mai demagogici, mai di paura” Vien da dire che sarebbe stato meglio asfaltare le strade che ipotizzare l’annientamento del centrodestra. E per un partito che vive e si nutre di ideologie acritiche e antistoriche, la sbandierata concretezza fa un po’ ridere. Se poi le sue azioni daranno continuità all’operato di Pisapia…grazie, abbiamo già visto di che cosa è capace la sinistra nel governo della città. Ma c’è una novità, Sala ha grande ammirazione per il sindaco di Londra perché ““Noi non ci guardiamo l’ombelico, noi guardiamo al mondo continuamente” e sogna una Milano interculturale, interreligiosa ecc.ecc. Parole già sentite perché ripetute fino alla nausea da Pisapia. Ma sono curiosa di capire che sentimenti provano i milanesi nell’essere considerati con un po’ di disprezzo “l’ombelico”, perché questo è il senso del discorso.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano