Milano 10 Maggio – Qualcuno potrebbe pensare che la signora, e dico signora, che saltuariamente si prostituisce a 79 anni a Lecco per mantenere il figlio malato e cieco, sia senza dignità. Ma che dignità ha uno Stato che non provvede, che ignora la povertà e il disagio?
Qualcuno può pensare “troppo facile “ risolvere così…vendersi senza pudore anche a quell’età..che senso ha? Ma che grado di civiltà ha uno Stato che non pensa alla sopravvivenza dignitosa di chi conosce solo precarietà e indigenza?
Il Giorno racconta “Con indosso una minigonna rossa e una camicetta nera sbottonata cerca di mettersi in mostra e di competere con le straniere dell’Est o con i viados che affollano le piazzole della zona. Le rughe, i segni dell’incedere del tempo e i vestiti stonati lasciano lo stesso trasparire i lineamenti fini e un passato di bellezza. Era lì, un poco più appartata rispetto alle altre, anche il giorno della festa della mamma, quando in tutto il mondo mamme e nonne si concedono alla riconoscenza di figli e nipoti. Uno dei tanti automobilisti in transito da quelle parti l’ha notata, non voleva e non poteva credere che una signora ormai ottantenne esercitasse il lavoro più antico del mondo e l’ha segnalata ai carabinieri, ma il meretricio non è reato, i militari non hanno potuto nulla, se non ascoltare la sua storia e poi lasciarla lì.”
Una storia di fame, si direbbe di normale povertà “Prende la minima, nemmeno 500 euro al mese più la tredicesima, che però non bastano. È rimasta vedova, uno dei figli che l’aiutava è morto e l’altro è gravemente malato e deve occuparsene e mantenerlo lei.
Per arrotondare l’assegno sociale senza essere di peso a nessuno ha così deciso di tornare in strada, lungo la Super 36 a Nibionno. Non è nuova del mestiere, tra un turno in fabbrica e l’altro, nei momenti di bisogno da giovane ma anche da donna matura si è sempre arrangiata, sebbene saltuariamente, dispensando piacere a pagamento. Ormai da parecchio aveva cambiato vita. «Non è cosa e non è bello per una signora anziana come me, ma che posso farci… non ho mai chiesto la carità a nessuno e non intendo cominciare adesso, mi sono sempre arrangiata e continuerò a farlo», spiega.” Senza acredine, senza rabbia, con la vergona taciuta, con la disperazione nell’anima.
In uno Stato che si preoccupa di essere accogliente con i migranti, che distribuisce bonus e privilegi, che paga pensioni da capogiro, che arraffa tasse con una voracità da record, che pensa ai diritti dei Rom, degli extracomunitari, dei clandestini, da chi vengono salvaguardati i diritti alla dignità e alla vita della signora?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano