Il neonato Comitato ha scritto a M4, MM e al Comune di Milano elencando alcune richieste al fine di rendere meno invasive possibili per residenti e commercianti le attività dei cantieri della stazione Sant’Ambrogio
Milano 11 Maggio – Si è costituito in questi giorni il Comitato “San Vittore – Sant’Ambrogio – Carducci”, nato per iniziativa di un gruppo di cittadini del quartiere, al fine di tutelare i diritti e gli interessi legittimi dei soggetti interessati dalle attività di progettazione e realizzazione delle opere e dei servizi per la costruzione della stazione Sant’Ambrogio della Metropolitana Milanese Linea 4. La realizzazione dei citati lavori rischia infatti di arrecare enormi disagi a tutti i residenti, titolari di attività commerciali, proprietari di immobili, persone che svolgono la propria attività nelle zone interessate dai lavori.
Il Comitato, che ha sede a Milano in Via Carducci 38, è presieduto dall’architetto Gregorio Caccia Dominioni; il vice presidente è Alessandro Belgiojoso. Hanno aderito e stanno aderendo all’iniziativa condomini, residenti e soggetti titolari di attività commerciali della zona. Il Comitato si avvale della consulenza tecnica degli Ingg. Finzi e Canetta del Centro di Analisi Strutturale CeAS di Milano e della consulenza legale da parte dello Studio BLB.
“San Vittore – Sant’Ambrogio – Carducci” nasce inoltre per promuovere e instaurare un dialogo con la PA e con i soggetti coinvolti nella progettazione e realizzazione di opere e servizi funzionali a M4. In particolare, il Comitato ha formalmente chiesto alla direzione lavori di M4, a MM e all’Amministrazione Comunale alcune modifiche e revisioni al progetto del cantiere di scavo della stazione Sant’Ambrogio che, con danno per i residenti, i frequentatori e le attività economiche, ad oggi prevede la chiusura totale della via San Vittore per un centinaio di metri con due soli corridoi di 1,40 m per lato. In vista dell’apertura dei cantieri il Comitato tra gli altri aspetti chiede:
- la disponibilità di un cronoprogramma dei lavori, per lo meno per quanto riguarda le fasi iniziali, e di una descrizione dell’organizzazione del cantiere;
- una larghezza dei corridoi destinati al passaggio pedonale lungo le cesate del cantiere maggiore degli 1,40 metri previsti, con ripristino del marciapiede e dei passi carrabili appena possibile, oltre che una chiusura solo temporanea della via San Vittore;
- la possibilità di effettuare, senza soluzione di continuità, le attività di carico / scarico delle merci, raccolta rifiuti, ristrutturazioni di immobili, accesso a tutti gli ingressi attualmente esistenti degli edifici;
- l’installazione di telecamere e ulteriori impianti di illuminazione a garanzia della sicurezza dei luoghi.
Ulteriore ambito di preoccupazione sono anche gli effetti dei lavori sui fabbricati adiacenti, ovvero la subsidenza indotta dallo scavo meccanizzato e gli spostamenti indotti dallo scavo fra paratie, tali da poter produrre danni agli stessi. E’ così importante conoscere come il cantiere opererà e sarà organizzato per accertare che le previsioni di progetto siano verificate in fase esecutiva, attraverso il piano di monitoraggio, e sapere per tempo come queste informazioni verranno rese disponibili ai tecnici di fiducia del Comitato.
Gregorio Caccia Dominioni, Presidente del Comitato, sottolinea: “Il programma dei lavori prevede la chiusura di via San Vittore nel tratto tra le vie Carducci e de Togni per un lungo periodo con inevitabili disagi per la collettività dell’area. Siamo preoccupati per l’accessibilità delle persone e delle cose, per possibili situazioni di emergenze e sicurezza, oltre che per altre questioni pratiche quali la raccolta rifiuti, l’accesso delle autovetture ai passi carrai, la presenza di aree di sosta dei veicoli per taxi e fornitori, nonché la possibilità di svolgere eventuali interventi di manutenzione degli immobili. Le attività del cantiere dovranno quindi essere il meno invasive possibili per residenti e commercianti e chiediamo pertanto la disponibilità a tal fine da parte di M4”.
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