Una storia di normale e sinistra ipocrisia

Cronaca

Milano 11 Maggio – Nel 2012 Carmela Rozza, con tanto di lettera intestata PD e Comune di Milano, si vantava di aver risolto un grosso problema degli inquilini delle case popolari. Aler aveva inviato due bollettini da pagare molto più alti del solito, in alcuni casi doppi, applicando la nuova normativa regionale invece del vecchio equo canone. Era illegittimo, sosteneva la Rozza. Non andavano pagati. Aler avrebbe mandato quelli corretti. Sono passati quattro anni. Ad Aler è subentrata MM. E quei bollettini, come gli zombie nei film di Romero, sono tornati. In forma come quattro anni prima, alti come quattro anni prima, identici a quattro anni prima. A ridosso, peraltro, della richiesta di una seconda cauzione per i residenti nelle case ad equo canone. Richiesta assurda e vessatoria, se mai ve ne fu.

“Questa è la tipica politica di Carmela Rozza” dichiara Silvia Sardone, candidata in Comune con Forza Italia “promesse mirabolanti e realtà deludenti. Ma quelle cifre non erano illegittime? Non era stata una sua grande vittoria far sì che non si dovessero pagare? Oppure siamo di fronte al solito gioco di specchi per cui è illegittimo quando lo chiedono gli altri e doveroso quando lo chiedi tu?”.

Fin qui i fatti. Il vero problema è e resta uno solo: sulle case popolari qualcuno ci specula. Da anni. Questo è solo un piccolo fatto, la punta dell’iceberg. Dà però un’idea di un certo trend, che sicuramente non è una prerogativa dell’assessore, ma che ha a che vedere con una certa mentalità. Ovvero: quando sono all’opposizione posso promettere impunemente, quando devo amministrare improvvisamente scopro cose come “i vincoli di bilancio” oppure “far tornare i conti”. Non nascondiamoci dietro un dito. La doppia rata rialzata arbitrariamente nel 2012 a quello serviva, coprire un buco. La famigerata Legge Regionale 27 sempre a quello serve. Gli aumenti tanto contestati a quello servono. Per quanto in questi giorni si siano visti episodi di sfratto anche molto duri, non cambia la sostanza: la lotta contro l’abusivismo di MM sta fallendo miseramente. I nuovi contratti sopportano il fardello dell’impossibilità di gestire gli insoluti. Questa è la realtà. Di fronte ad essa ci sono due strade. Dire le cose come stanno o raccontare ai cittadini che possono non pagare nel 2012 e poi chiedere i soldi, pari pari, nel 2016. La risposta che si dà a questa domanda rivela molte cose sulla propria appartenenza politica, peraltro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.