Rivolta nel Pd milanese contro le compagne col velo

Milano

di Claudio Bernieri

Milano 20 Maggio – Rivolta nella  sinistra politicamente corretta  contro la compagna col velo Sumaya Abdel Qader, rappresentante dell’islam  radicale  mascherata da  sociologa, e prima candidata velata nelle liste di Sala. La vedremo nel prossimo consiglio comunale con il chador d’ordinanza, imposto dal marito integralista? Chissà…Sumaya-e-Abdallah-per-articolo-215x300

Dopo la rivelazione dei post anti-israeliani di Abdallah Kabakebbji, marito della candidata Sumaya le bordate sono dapprima partite da Lucia Annunziata che dalle colonne dell’ultra  politicamente corretto Huffington Post ha  lanciato l’ allarme. La deriva islamica del Pd la inquieta: “Noi donne, noi donne europee, abbiamo bisogno di cominciare una discussione vera su quello che l’immigrazione sta portando nei nostri paesi; sul disagio, e sulle vere e proprie minacce alla nostra incolumità fisica che avvertiamo nelle strade, sui bus, nei quartieri delle nostre città”. burqaInsomma, Lucia Annunziata ha detto quello che sussurrano ormai da mesi le militanti del Pd, disorientate dalle musulmane integraliste che  sfoggiano il velo come un segno di libertà.  Secondo la giornalista serve invece  “una franca discussione su come evitare che la giustissima “accoglienza” di chi ha bisogno diventi la vittoria di Pirro della nostra sicurezza e indipendenza. Mi pare che qualcosa si muova in questo senso fra le donne tedesche. E se è così saremo con loro”.

Sotto i riflettori della Annunziata, probabilmente, sono state le compromettenti amicizie della Sumaya con il mondo integralista, rappresentate dalla Fratellanza Musulmana.

Daniele Nahum, candidato  nella stessa lista della compagna col velo Sumaya ora guida la rivolta nel Pd: «Il punto non è riconoscere l’esistenza dello Stato di Israele: la vera questione è riconoscere le ragioni storiche della sua nascita in quanto Stato ebraico e democratico. Un candidato del Pd non può esimersi dal farlo. Senza alcuna ambiguità».

E’ poi sceso in campo  un pezzo grosso della comunità ebraica milanese, Emanuele Fiano: non ha digerito che la compagna col velo nel corteo del 25 aprile si defilasse dallo sfilare imsieme alla Brigata Ebraica «Su Israele non ci possono essere ambiguità nel Pd», ha tuonato Fiano sul suo profilo Facebook, rivolto alla velata Sumaya, invitata a fare chiarezza sulla sua posizione: «Trovo non accettabile che qualcuno che si candidi con il Pd trovi difficoltà a sfilare dietro il vessillo della Brigata Ebraica, emblema della partecipazione degli ebrei, allora di Palestina, alla lotta contro il nazifascismo»13133387_1308509855843478_1272511622981273018_n (1) La rivolta cova nel Pd milanese, tanto che il compagno Beppe Sala s’è già guadagnato tra i militanti di base il nomignolo di Salam. Un nick name ripreso infine da una velenosa vignetta di Krancic.

Come se non bastasse,  sono arrivate le dichiarazioni di un’altra giovane velata, tale Nadia Bouzekri,  24enne neo presidente dei Giovani musulmani d’Italia, che ha lanciato  un appello a Renzi,  “Noi Giovani musulmani siamo come gli Scout. L’islam non limita la donna anzi la pone a un livello pari, se non superiore per alcuni aspetti, a quello dell’uomo”

nadia-bouzekriSarà..

Un livello  tanto così superiore all’uomo che nei manifesti elettorali del Pd dove sono candidate giovani musulmane, compare sempre il foulard a intabarrarne la messinpiega.. Emancipazione islamica?.  La poveretta Nadia Bouzekri è nata a Sesto San Giovanni, paese alle porte di Milano, da un impiegato e una casalinga di origini marocchine  e  straparla: “ Il velo o i simboli islamici sono collegati ad aggressività, violenza o estremismo: niente di più sbagliato”.

Insomma, la giovane musulmana sostiene  che il velo sarebbe  un accessorio di libertà e di emancipazione femminile…….

Ma a gettare benzina sul fuoco nel Pd sarà  il prossimo arrivo di fanatico: il fratello Tariq Ramadan. L’estremista dovrebbe tenere un sermone a Milano il 3 giugno, per invitare i ciabattanti a votare Sumaya, nella lista del Pd . Un bel voto di scambio .

Il controverso professore svizzero, che si muove nell’alveo dei Fratelli musulmani, è ormai “persona non grata” nell’establishment politico della Francia.

Tariq Ramadan
Tariq Ramadan

Ora  il “fratello Tariq Ramadan”  inizierà il suo tour proprio  a Milano: il 3 giugno, due giorni prima delle elezioni comunali, su invito di Davide Piccardo, leader dei giovani islamici, un fedelissimo di Majorino.

«Non mi riconosco nei Fratelli Musulmani», dice la compagna con il velo  Sumaya, mettendo le mani avanti .

Ribadisce una esperta del variegato mondo musulmano, Valentina  Colombo : «Quello di Somaya è un attivismo in una Fratellanza Musulmana 2.0.. ».

Povero Beppe Sala, in arte Salam.

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