Il degrado avvelena lentamente anche Villa

Milano

Milano 26 Maggio – E’ quasi sera. Si gioca una partita di recupero nell’oratorio di Villa San Giovanni. Tanti ragazzi, tanti genitori. Centinaia di occhi. Tutti puntati sul campo. Finchè due non si sollevano. Vagano su una struttura abbandonata. Era una fabbrica che distribuiva sogni, la De Marco. Da lì infatti partivano i Tex Willer che si leggevano in zona. Finchè l’ultimo pellerossa non si è arreso ed il sogno è finito. La fabbrica ha chiuso. IMG_45941-300x225Ed è restata là, vuota. Abbandonata. Un segno dei tempi. Lo sfondo di un bellissimo campo sportivo, molto frequentato. Lo sfondo di una comunità parrocchiale viva e presente. Lo sfondo di centinaia di vite. Tutto uguale a se stesso. Finchè un paio di occhi hanno visto, per la prima volta. Hanno visto un movimento. Una torcia che si accende. Una camicia bianca nel crepuscolo. Forse quegli occhi hanno capito subito. Forse no. Di sicuro nei giorni successivi la cosa è stata impossibile da ignorare: quella fabbrica non era più abbandonata. Non è una cosa da poco. Sulla comunità si è stesa un’ombra. Naturalmente, quasi da subito. Sono aumentati i reati contro il patrimonio. Furti, scippi. Danneggiamenti alle macchine. Nulla era più sicuro. Persino l’oratorio ha dovuto dotarsi di antifurto. Nemmeno in Chiesa si era più al sicuro, persino nella sacralità del luogo  di culto si è assistito a crimini prima difficilmente pensabili. Tutto questo ha portato i cittadini all’esasperazione. Per fortuna le Forze dell’Ordine non si sono arrese. Sfruttando una fase di vuoto di poteri, dovuto al decadimento di Consiglio di Zona e Comunale, il commissariato di Greco Turro ha condotto una prima operazione sul territorio. Guidati dal commissario Iafrate sono entrati nella fabbrica dismessa ed hanno identificato cinque occupanti abusivi. Intimando loro di abbandonare quel luogo, pena l’arresto. In caso di mancata ottemperanza torneranno ad agire, per l’assenza dei due organi di cui sopra. IMG_4616-830x457Non sono comunque mancati i momenti umani, quando uno degli occupanti, un signore di origine Albanese privo di un braccio ha raccontato la sua lotta per impedire che il degrado attecchisse in quello stabile. Un ultimo milite coraggioso che rifiutava la resa di fronte a forze ben superiori per numero e organizzazione. Dichiarano in proposito Silvia Sardone, candidata per Forza Italia in Comune ed Otello Ruggeri, candidato per Forza Italia al Municipio 2:

“Ringraziamo le Forze dell’Ordine ed i cittadini per non essersi arresi al degrado, per non aver ceduto allo sconforto e per aver fatto, sino in fondo e senza sconti il proprio dovere. Il coraggio di pochi, ancora una volta, ha difeso la pace di tutti. Siamo onorati di aver potuto partecipare a questa lotta, che non si è ancora conclusa e che culminerà con un sit in di protesta davanti alla De Marco nei prossimi giorni. Quanto si è verificato è figlio di anni di incuria, di promesse non mantenute e di una visione della sicurezza priva di prospettiva. Non esiste prevenzione, non esiste una visione di fondo. C’è solo un’eterna emergenza, questa volta perfettamente gestita dal commissariato di Greco Turro. Speriamo nella prossima legislatura di poter portare avanti un progetto che sia organico. Cioè l’opposto di quanto fatto dagli arancioni sinora.”.

Da quanto è emerso parlando con i cittadini questo pare un auspicio condiviso. L’ombra aleggia ancora su questo splendido oratorio. Ed è evidente quanto i cittadini siano disposti a lottare per scacciarla.

Ad alcuni giorni di distanza da quando l’occupazione è salita agli onori della cronaca, ho chiesto aggiornamenti ad Otello Ruggeri, candidato al Municipio 2 di Milano, il primo ad essere intervenuto sul posto grazie ad una segnalazione dei cittadini.

“Appena verificata l’occupazione, abbiamo interessato media e Forze dell’Ordine”, Dichiara Ruggeri “mentre i primi hanno dato subito risalto alla vicenda, le seconde, grazie alla sensibilità della dirigente del Commissariato Greco-Turro, sono subito intervenute, intimando agli occupanti di allontanarsi e tranquillizzando Parroco e residenti. Spero che presto, una volta eletto ed insediatosi il nuovo consiglio, anche la politica potrà fare la propria parte chiedendo che l’edificio sia sigillato e messo in sicurezza”.

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