Milano 27 Maggio – PRO TETTO, così lo ha battezzato il suo papà Fernando Barone, è un progetto che ha lo scopo di accogliere persone in difficoltà ridando loro una dignità e gli strumenti per ricrearsi una vita sociale e lavorativa.
Il progetto prevede la riqualificazione di edifici, pubblici e privati, per ospitare ITALIANI senza fissa dimora, o in grave stato di disagio economico come, per esempio, un genitore separato o qualcuno che, per aver perso il lavoro ha anche subito uno sfratto, che, se senza aiuti, sarebbe costretto a vivere per strada. Le persone accolte, oltre ad avere un tetto, lavorerebbero per lo stesso luogo di accoglienza trovandosi un pasto sicuro.
Barone è un piccolo imprenditore che del sociale ne ha fatto uno scopo di vita. Nonostante le idee chiare rispetto ai fruitori del suo progetto, ci tiene a precisare che non permetterà strumentalizzazioni politiche, convinto che l’aiuto e l’impegno delle Istituzioni sia comunque fondamentale.
Perchè solo italiani? “Perchè agli extracomunitari ci pensa già lo Stato con oltre 1000€ al mese per persona, ma quando si parla di stanziare fondi per gli italiani, dal Governo e dalle varie Istituzioni non senti arrivare risposte. Una forma di razzismo al contrario verso persone che non hanno nemmeno la possibilità di emigrare in altri Paesi per cavarsela. A mio giudizio una politica completamente sbagliata, oltre che scorretta, dai risultati devastanti” e aggiunge con un pizzico d’ironia pungente “un razzismo/renzismo, che voglio assolutamente abbattere”.
Cosa pensi della tanta attenzione a Rom e a presunti profughi? “Fondamentelmente, e non ne sono convinto solo io, è tutto un business, infatti per i campi Rom vengono stanziati MILIONI, con risultati penosi. Per i presunti profughi, il giro di soldi è allucinante. Vecchie e nuove cooperative hanno creato un vero e proprio business, oltre ai vari consensi elettorali, creando così un affluenza fuori controllo anche in termini di sicurezza; mentre un italiano con pensione minima, porta a casa meno di 500€ al mese (contro i 1000€ stanziati per i presunti profughi – ndr) e quelli che non hanno tutele sono costretti a vivere in auto, nelle cantine o per strada. Sconcertante quando ci sono coinvolti anche minori”.
Sono circa due anni che il progetto viene presentato presso tutti gli assessorati competenti della città di Milano, ma nonostante le approvazioni verbali degli stessi assessori, in particolare dall’Assessorato alle Politiche Sociali e dagli uffici del Sindaco, l’unico risultato portato a casa è il nulla. “Tra le ipotesi più emergenti ci potrebbe essere l’idea che qualche politico non abbia trovato il suo ritorno economico” prosegue Barone.
Cos’ha di tanto speciale questo progetto? “E’ a costo zero per le Istituzioni e per i cittadini” mi risponde Barone “ma per ora non posso rivelare nulla sui finanziamenti perchè ci sono troppi avvoltoi” e conclude “Lunedì 30 maggio alle ore 18, presso l’aula consigliare di via Sansovino, presenterò pubblicamente PRO TETTO, dove proporrò uno start up su Milano ma con l’intenzione di ampliarlo in tutta Italia, affinchè i cittadini possano prendere coscienza che un progetto di questo genere è più che realizzabile, ribadendo il COSTO ZERO per loro e per il Comune. Persino la Caritas e la Curia milanese sono pronti a darmi il loro sostegno. Io e il mio team ci crediamo e sono certo che anche i milanesi lo troveranno interessante”.
Non ci resta che andare ad ascoltarlo così da scoprirne tutti i dettagli.
Gabriella Baio
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