Milano 27 Maggio – Il colesterolo, un nemico invisibile che affligge una fetta sempre più grande di popolazione. Quanti s’iscrivono in palestra dopo che il medico ha ordinato loro di “abbassare il colesterolo”?
Esiste un metodo semplice per farlo, ecco come…
Le cosiddette “malattie del benessere economico” rappresentano un fenomeno allarmante nella società industrializzata, evidenziando nella popolazione un’alta percentuale di patologie dismetaboliche (che riguardano le alterazioni del metabolismo), diabete di tipo 2, dislipidemie (alterazioni della quantità dei grassi circolanti nel sangue), sovrappeso, obesità e patologie cardiovascolari correlate.
Tra le dislipidemie più ricorrenti c’è senza dubbio l’ipercolesterolemia, ossia l’aumento della concentrazione ematica di colesterolo.
Quando si parla di colesterolo (sostanza a base di grassi necessaria al corretto funzionamento dell’organismo) è opportuno distinguere tra colesterolo-LDL, comunemente detto “cattivo”, che crea depositi sulle pareti delle arterie favorendo la formazione di placche artero-sclerotiche coinvolte in tutta una serie di malattie cardio-vascolari, e colesterolo-HDL, detto “buono”, poiché preleva il colesterolo in eccesso dalle pareti arteriose ostacolando la formazione delle placche.
È risaputo come la pratica di attività fisica regolare e costante influisce positivamente sulla diminuzione del colesterolo “cattivo”, prevenendo le patologie che questo causa.
Studi scientifici dimostrano come l’attività fisica porta alla variazione di molti parametri fisiologi e metabolici e che l’allenamento adatta l’organismo alle maggiori richieste di dispendio energetico. Naturalmente esiste un quantitativo ottimale di esercizio fisico al di sotto e al di sopra del quale la condizione di salute umana peggiora. Così, se l’esercizio moderato è raccomandabile nella maggior parte delle situazioni, l’inattività e l’esercizio intenso e prolungato sarebbero entrambe da evitare.
In questi studi si è dimostrato che la quantità di attività fisica generalmente considerata “ottimale” per il mantenimento del buono stato di salute, per la diminuzione del colesterolo “cattivo” e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, consiste nello svolgere attività aerobica moderata tra il 60% e l’80% della potenza aerobica massima (VO2max), 3-4 volte a settimana, per 30-40 minuti (l’equivalente di circa 2400 passi al giorno). L’attività che meglio rispetta questi parametri sembra essere il footing, che può essere classificato, in base all’intensità, in walking (camminata a passo regolare), jogging (camminata a passo veloce/corsa moderata) e running (corsa), dove in particolare l’attività da preferire è il jogging.
Com’è possibile tradurre questi parametri scientifici e renderli fruibili nella pratica di tutti i giorni, dove spesso non è possibile incontrare le condizioni climatiche ottimali per svolgere jogging outdoor?
Molto semplicemente, è possibile ridurre il “cattivo” colesterolo LDL con almeno 40 minuti di camminata veloce sul Tapis-Roulant, a giorni alterni, a pendenza zero, con una velocità compresa tra 6.0 e 8.0 Km/h!
Adelfio Liviani
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