Milano 30 Maggio – A volte le idee nascono dalla Storia e dall’amore per la città in cui si vive. A volte basta poco per prefigurare nuova vita ad un angolo o scorcio di Milano ed esaltarne l’implicita bellezza.
Urbanfile ha preso in esame il Passaggio Centrale in Zona Cordusio, proponendo, come sempre idee e suggerimenti: “Passaggio Centrale (nome piuttosto banale: potrebbe essere dedicata al noto scrittore Hemingway, ad esempio, come capirete più avanti) è un luogo che potrebbe avere delle belle potenzialità, ma che trovandosi a Milano, come molte altre cose “pittoresche” o retrò è dimenticato o maltrattato. Parliamo del passaggio che collega via Orefici a via Armorari e Cesare Cantù, formando una T. Una parte è semplicemente una via di passaggio per i veicoli, aperta verso l’alto e limitata ai due estremi da due archi terrazzati sorretti da colonne, mentre l’altro braccio è una vera e propria galleria coperta da una vetrata. La prima parte, quella racchiusa tra i palazzi all’angolo con via Cantù e Orefici, è realizzata in stile eclettico di fine ottocento che si rifà al rinascimento, mentre la galleria coperta verso via Armorari, assieme al palazzo soprastante progettato nel 1906 da Luigi Broggi, sono in un grazioso stile eclettico con i decori floreali che denunciano l’avvento del Liberty.
Sicuramente un tempo il passaggio era più vivo ed attivo, con negozi e altre attività mentre ora il complesso è la sede milanese della Banca Cariparma che ne ha usato ogni angolo, risultando chiusa con l’esterno e adibita a soli uffici.
La via è usata principalmente per il parcheggio di motorini e auto, il passaggio è utilizzato da chi vuole accorciare la strada per faccende sbrigative, per giunta in un punto c’è l’affaccio del retro del palazzo delle ex-poste, palazzo Broggi di Piazza Cordusio, che negli anni 50 subì interventi moderni che ora ha l’aspetto di un brutto e semplice palazzo per uffici e che per fortuna ora cambierà aspetto. Infatti da poco sono partiti i lavori per Palazzo Broggi, grazie all’intervento di Blackstone che ne è diventato il proprietario e che lo trasformerà in prestigiosi uffici e un piano terra ad uso commerciale, speriamo sistemino anche quest’accesso e magari aprano anche un passaggio su questa via.
Per fortuna la domenica mattina il luogo suddetto e le vie adiacenti sono animate dallo storico mercatino dei filatelici e appassionati di collezionismo. Sarebbe bello se le vetrine venissero riaperte (la banca, qualche anno fa le ha chiuse per ragioni di sicurezza, convertendo i negozi in ulteriori uffici) e magari arricchite di ristoranti o bar. Insomma, siamo sicuri che se quest’angolo di Milano fosse stato a Londra, Barcellona, Madrid o a Parigi ora sarebbe un bel posto piacevole da frequentare.
Pensare che nel palazzo, oggi sede della banca, venne ricoverato Ernest Hemingway in un appartamento al terzo e quarto piano della casa su via Armorari che funzionava da ospedale della Croce Rossa. Fu qui che, come proclama ancora oggi la lapide su via Armorari, “nacque la favola vera di Addio alle armi” (libro che racconta l’amore tra un’infermiera inglese e un guidatore di ambulanze americano sul fronte italiano)”.
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