Milano 30 Maggio – Prostatite, iperplasia prostatica benigna, tumore della prostata, calcolosi, infertilità e i ‘problemi’ in camera da letto, come disfunzione erettile ed eiaculazione precoce: sono le sei patologie che più ‘inguaiano’ gli uomini italiani a causa di stili di vita sbagliati e della proverbiale reticenza maschile a farsi visitare dall’urologo. Solo il 10% dei maschi si sottopone a una visita di prevenzione, quando il danno è ormai fatto. Circa 9 milioni di persone, che si trovano in difficoltà al lavoro, a casa, nelle relazioni sociali e intime, probabilmente non sono mai andate dall’urologo.
A loro la Società italiana di urologia, con il supporto incondizionato di Menarini, ha deciso di dedicare tutto il mese di giugno, mettendo a disposizione tutto quanto può servire a svegliare se non l’istinto di sopravvivenza, almeno quello riproduttivo, tipico della mentalità tradizionale dell’uomo italiano. In campo 200 centri urologici, pubblici e privati, un sito web dedicato (controllati.it), un numero verde (800.822.822) e la possibilità di effettuare visite e consulti gratuiti con l’urologo. Con l’obiettivo che, dopo questa prima visita, l’appuntamento annuale con lo specialista diventi in una sana abitudine. A giugno controlli gratuiti dall’urologo, per prevenire patologie invalidanti.
Le sei patologie maschili più diffuse, infatti, “se affrontate per tempo, e affiancate da uno stile di vita sano – ricordano gli esperti – potrebbero certamente incidere in modo più lieve sulla qualità di vita del maschio contemporaneo e divenire quasi ‘malattie rare'”.
“L’uomo non fa prevenzione, ce lo dicono in numeri – afferma Vincenzo Mirone, segretario generale della Società italiana di urologia (Siu), presentando l’iniziativa – Solo il 10- 20% si è sottoposto nella vita a una visita di prevenzione, contro oltre il 50-60% delle donne della stessa età. Inoltre, 9 maschi su 10 vanno dallo specialista solo se affetti da patologie gravi e sono estremamente reticenti a parlare delle proprie problematiche con lui”.
Eppure, ricorda l’esperto, “gli uomini si ammalano di più e, spesso, in maniera più grave rispetto alle proprie compagne. Un’adeguata prevenzione, specie in campo urologico, effettuata in età giovanile, adulta e avanzata, riduce significativamente la frequenza delle patologie tumorali (della prostata, del rene, della vescica e del testicolo), consentendone inoltre una diagnosi precoce e un tempestivo trattamento, e delle patologie benigne (calcolosi urinaria, iperplasia benigna della prostata e prostatiti, infertilità maschile e disfunzioni sessuali). Disturbi che possono determinare, se trascurati, una riduzione della qualità della vita ed un danno per la salute sessuale e riproduttiva”. (Adnkronos)
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