Milano 1 Giugno – La casa e la proprietà privata sono di nuovo nel mirino dei nipotini di Stalin che governano Milano. Non contenti di avere alzato l’IMU al massimo sulle prime e seconde case, dopo aver approvato un piano regolatore che ha paralizzato ogni attività edile, causando licenziamenti e fallimenti nel settore edile e immobiliare, ecco che la mente giuridica del Comune, il Vicesindaco, ha partorito l’ultima trovata: un nuovo regolamento edilizio che, anziché fissare dimensioni o distanze minime, pretende di espropriare i proprietari di case e aree che rimangono inutilizzate!
Sembra una barzelletta ma è proprio cosi. L’articolo 12 del regolamento edilizio, a proposito di aree ed edifici in disuso ove la mancata cura arrechi disagi o pericoli a chi risiede nelle vicinanze, non si limita a prevedere, come accade oggi, l’ingiunzione del Comune a intervenire e l’obbligo per il privato di rimborsare le spese di ripristino. Prevede espressamente che in questi casi l’immobile entra nella disponibilità del Comune che lo può assegnare per finalità pubbliche a terzi. In più un privato che tiene in disuso un’area o un immobile non potrà chiedere nuovi permessi di costruire.
Si potrebbe dire, va bene, ci penseranno il Tar o la Corte Costituzionale a sanzionare una così manifesta negazione del diritto alla proprietà privata, stabilito dalla Costituzione all’Articolo 42. Dopo la sentenza del Tar Brescia che obbliga quel Comune a prevedere una moschea, non c’è da fidarsi molto del buon senso dei giudici amministrativi.
Bisogna piuttosto confidare nella reazione di quanti, imprese, professionisti, operai, col mattone ci vivono o di quanti, e sono tantissimi, al mattone affidano i propri risparmi e non vogliono farseli sequestrare da qualche burocrate comunale,
Per di più sono regole macchinose, che produrrebbero aggravi ulteriori di tempo per le risposte, che spaventerebbero gli investitori stranieri, senza neppure risolvere alcun problema di degrado: è noto che il Comune non ha i soldi per intervenire manco sulle sue proprietà.
Insomma il solito pensiero debole di chi vuole combattere la povertà facendo diventare tutti poveri. La solita ricetta di Pisapia, che alla Milano dinamica e sorretta dal privato vuole sostituire una Milano abulica dove il Comune stabilisce anche come i bambini devono giocare in cortile .
Forza Italia ha condotto una battaglia senza tregua al nuovo regolamento edilizio. In 13 commissioni e 8 sedute di Consiglio Comunale abbiamo tutelato i valori e gli interessi per cui gli elettori ci hanno votato: difesa della proprietà privata, semplificazione delle procedure, libertà di iniziativa e di impresa, apertura al progresso tecnologico e alla competenza dei professionisti, attenzione al risultato e non al formalismo.
Poiché tuttavia, con l’adozione del PGT era necessario approvare un nuovo piano regolatore e non era possibile mantenere il vecchio, oltre che votare contro un provvedimento che non ci piace, abbiamo cercato di modificarlo il più possibile costringendo la maggioranza a venire a patti. Abbiamo ottenuto l’approvazione di 40 emendamenti, che vanno tutti nella direzione di risparmiare soldi per le famiglie e lungaggini per professionisti e imprese.
Le modifiche più importanti sono: l’introduzione del contraddittorio tra tecnici e commissione del Paesaggio (ex edilizia), la possibilità di sospendere i termini delle concessioni edilizie in caso di sopravvenuta scoperta di terreno da bonificare, la deroga per 3 anni a centralizzare le antenne negli edifici già esistenti, l’ampliamento dei soppalchi, la possibilità di realizzare bagni ciechi e balconi più grandi, la possibilità di cucine senza canne fumarie ma con apposite apparecchiature per l’aspirazione, l’abbassamento dei vespai (sotto i loft). Inoltre sono semplificate la documentazione x i cambi di destinazione e la realizzazione di scale interne. Infine cade l’obbligo di pulire la neve dai marciapiedi, cosa peraltro possibile, che ricade in un compito per il quale versiamo ad Amsa 290 miliini l’anno di tassa rifiuti.
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Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.