Milano 2 Giugno – Madama Butterfly segna una tappa fondamentale del progetto pucciniano di Riccardo Chailly che, dal 1° gennaio 2017, assumerà la carica di Direttore Musicale, confermando il disegno di riportare al Piermarini le opere che hanno avuto qui la prima rappresentazione assoluta.
L’anno si aprirà con tre produzioni verdiane: il Don Carlo nella versione in cinque atti che manca dalla Scala da 40 anni fa con Myung-Whun Chung che dirigerà un cast di valore. Zubin Mehta sarà il direttore di Falstaff ambientato a Casa Verdi. A marzo La traviata ritroverà lo sfarzoso allestimento firmato da Liliana Cavani nel 1990 con una protagonista d’eccezione, Anna Netrebko, nel pieno della sua maturità artistica e interpretativa. Sarà la prima direzione verdiana alla Scala di Nello Santi, depositario e custode della più autentica tradizione del melodramma italiano: a lui in ottobre sarà affidata anche la ripresa di Nabucco nello spettacolo di Daniele Abbado.
Con Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner inizia un viaggio nella cultura musicale del Romanticismo tedesco che attraversa la Stagione con altri due titoli: Hänsel und Gretel e Der Freischütz. Michael Volle è semplicemente il miglior interprete vivente di Sachs. In aprile andrà in scena Anna Bolena con Federica Lombardi, protagonista giovanissima che viene dall’Accademia scaligera, e la direzione di Bruno Campanella, che conosce come pochi altri il melodramma italiano del primo ‘800.
Nel 1817 Rossini presentava alla Scala La gazza ladra: un capolavoro del genere semiserio che torna con un grande direttore rossiniano come Riccardo Chailly, il debutto alla Scala del regista Premio Oscar Gabriele Salvatores e un perfetto cast di attori – cantanti. Uno dei grandi baritoni del nostro tempo, Thomas Hampson, è un Don Giovanni sospeso tra vitalismo e disillusione nella ripresa dello spettacolo di Robert Carsen con la direzione di Paavo Järvi, le cui interpretazioni mozartiane mi hanno conquistato a Vienna. La ripresa della storica Bohème di Franco Zeffirelli è l’occasione per il debutto di una delle rivelazioni sopranili degli ultimi anni, Sonya Yoncheva. Sul podio Evelino Pidò, che viene dalla nostra orchestra ma nonostante la brillante carriera internazionale ha diretto alla Scala solo una recita di Rigoletto.
Il ventennale della scomparsa di Giorgio Strehler sarà celebrato riproponendo uno dei suoi spettacoli più magici, Die Entführung aus dem Serail, con la direzione di colui che lo tenne a battesimo a Salisburgo nel 1965: Zubin Mehta. Hänsel und Gretel di Humperdinck è il progetto dell’Accademia di quest’anno: il direttore Marc Albrecht e il regista Sven-Eric Bechtolf lavoreranno per mesi con i giovani artisti per costruire uno spettacolo di livello scaligero.
Uno dei programmi più preziosi in cui è impegnata l’Orchestra è la formazione di un complesso su strumenti storici: un nuovo passo su questo percorso è il Tamerlano di Händel che porta per la prima volta alla Scala uno dei migliori registi italiani, Davide Livermore, e cantanti straordinari come Plácido Domingo e Bejun Mehta. Un altro importante appuntamento con la regia è Der Freischütz, messo in scena da Matthias Hartmann, che è stato direttore del Burgtheater di Vienna, e diretto da Myung-Whun Chung.
In conclusione di Stagione in prima mondiale la nuova opera di Salvatore Sciarrino, Ti vedo, ti sento, mi perdo, con la regia di Jürgen Flimm che al compositore italiano è legato da un’amicizia che rafforza l’intesa artistica. Dirige il giovane Maxime Pascal, fondatore a Parigi di un’orchestra dedita al contemporaneo.
La Stagione di Balletto, la prima del Direttore Mauro Bigonzetti, è l’avvio di un percorso di crescita per il Corpo di Ballo scaligero. I titoli salgono da sei a sette oltre allo spettacolo della Scuola di Ballo e per il secondo anno l’inaugurazione è una prima assoluta, Coppélia di Bigonzetti con Roberto Bolle. Alle coreografie storiche di Balanchine, Fokin, Tetley e MacMillan si accostano la novità di Eugenio Scigliano e per la prima volta un brano coreografato da artisti del Corpo di Ballo, che vengono così impegnati in una sfida inedita. Torna anche Il lago dei cigni di Alexei Ratmansky, artistica ricostruzione della coreografia di Petipa e Ivanov. Un forte elemento d’orgoglio è la qualità musicale: dirigeranno i balletti maestri come Zubin Mehta, Paavo Järvi, Michail Jurowski, Patrick Fournillier, Felix Korobov e David Coleman.
Il programma dei concerti include i massimi direttori viventi. Riccardo Chailly è impegnato in due serate nella Stagione Sinfonica, nel Requiem di Verdi a ottobre e nel concerto che celebra i 150 anni dalla nascita di Arturo Toscanini, avvenuta il 25 marzo 1867. Nella Stagione Sinfonica tornano leggende come Christoph von Dohnányi (impegnato anche nel Concerto di Natale), Georges Prêtre e Bernard Haitink mentre per i Concerti Straordinari ascolteremo Mariss Jansons con il Bayerischer Rundfunk. E il ritorno alla Scala dell’immenso Riccardo Muti che, con due concerti con la Chicago Symphony, torna a dirigere nel Teatro di cui è stato Direttore Musicale per 19 anni.
E poi i “Grandi Spettacoli per Piccoli” che porteranno alla Scala migliaia di bambini con i genitori a scoprire opere del grande repertorio in forma ridotta con i musicisti dell’Accademia. Alla ripresa de La Cenerentola per i bambini si aggiungono Il ratto dal serraglio di Mozart, in lingua italiana e in corrispondenza con l’edizione completa nella Stagione d’Opera, e cinque concerti preceduti da un’introduzione per i bambini.
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.