Milano 3 Giugno – La simpatia, la capacità di stabilire un contatto sono forse le sue doti più immediate. Ma da subito affiorano anche interessi culturali, impegno civico e una puntuale conoscenza della Zona che vuole rappresentare.
Laura Faletti è candidata da Forza Italia per il Municipio 1. Pragmaticamente elenca criticità e disfunzioni, disagi e disservizi “Perché anche in Centro la percezione della mancanza di sicurezza è forte. Ho paura, a volte, quando ritorno a casa. Troppi abusivi che vendono merce contraffatta, troppi finti mendicanti, troppo lassismo da parte dell’amministrazione. Spesso anche sporcizia e degrado, ad esempio a Brera, al mercato San Marco. I controlli sono inesistenti. Occorre rimettere l’esercito, ma, soprattutto, riqualificare le competenze dei vigili di quartiere, una figura di controllo sul territorio vicina ai cittadini, che ispira fiducia e confidenza. Come a Londra e in altre città europee. Per restituire ordine e decoro ad una zona che è il biglietto da visita per gli stranieri. Per evitare i graffiti selvaggi che imbrattano i muri anche dei Monumenti. E progettare un piano di illuminazione intelligente, fatto da professionisti, che serva da deterrente per chi vuole delinquere, ma abbia anche la funzione di valorizzare il patrimonio storico della città. Milano ha conosciuto momenti di grande vivacità culturale, di grande creatività: con l’Expo i centri culturali, le gallerie d’arte hanno promosso iniziative lodevoli, ma è mancata una sinergia che doveva partire dall’amministrazione e soprattutto è stata assente una corretta comunicazione. L’Expo è sembrata una grande manifestazione a sé stante. Al di là della città che non ha visto le ricadute sperate. Con il Salone del Mobile e il Fuorisalone, tutta la città si attiva e diventa un successo commerciale e creativo. Ma il Salone del Mobile è organizzato da privati. Occorre saper coniugare pubblico e privato se si governa una città e si vuole fare e operare al meglio. La Zona Castello va riorganizzata perché oggi è diventata una sagra di paese e la viabilità è insostenibile. Occorre ripensarla e reinventarla per rendere agevole il traffico e dare dignità ad uno spazio che è tra i più visitati. E apriamo i Teatri, la Scala a tutti, soprattutto ai giovani che vogliono sperimentare, con iniziative di ampio respiro per tutte le tasche. Oggi il teatro sta morendo, non rappresentano più i classici..occorre incentivare l’arte, la cultura..In una città sicura, dove i cittadini rispettano le regole, dove il senso civico diventa impegno. Il mio sogno? Un manuale di educazione civica da insegnare nelle scuole per offrire ai giovani un quadro di riferimento indispensabile per costruire il loro futuro di cittadini, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, utile per gli italiani e per gli stranieri presenti in modo massiccio oggi a Milano. Educazione civica per capire il valore e il significato delle istituzioni di cui ogni giorno sentiamo parlare: Comune, Regione, Europa. E infine imparare che può esistere una comunità a più voci, senza rinnegare la propria identità, ma rispettando i valori e le leggi di chi ospita”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano