Milano 6 Giugno – I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno fatto scattare le manette ai polsi di 5 truffatori seriali, specializzati nell’introdursi nelle abitazioni degli anziani con le scuse più varie. Si tratta di “professionisti” dell’inganno, nomadi sinti italiani e truffatori di origini campane che hanno colpito carpendo la fiducia delle vittime. A volte hanno richiesto il pagamento di una “cauzione” per il rilascio di un congiunto fermato; in altri casi si sono fatti aprire la porta di casa per verifiche legate alle utenze, oppure fingendo di essere appartenenti alle Forze di polizia alla ricerca di criminali segnalati in zona.
A Paullo (MI), i militari della locale Stazione Carabinieri hanno sorpreso tre nomadi, un uomo e due donne, di età compresa tra i 36 e i 59 anni, mentre colpivano in via Primo Maggio. L’intervento è scaturito dal controllo del “palo”, a bordo di una vettura parcheggiata in divieto di sosta. Personale della Polizia Locale ha richiesto il supporto dell’Arma per l’identificazione del conducente e, all’approssimarsi dei militari dell’Arma, il malvivente ha dato l’allarme alle due complici, che si trovavano all’interno dell’abitazione di un’anziana 84enne, ove erano penetrate fingendo di essere delle conoscenti in visita. Le due sono state bloccate mentre tentavano di allontanarsi precipitosamente dalla palazzina.
In queste ore, i risultati conseguiti sul territorio dalle pattuglie dei Carabinieri si sono affiancati a quelli degli investigatori dell’Arma. Le indagini scaturite dall’arresto in flagranza di due pluripregiudicati campani, rispettivamente di 43 e 58 anni, bloccati a San Donato (MI) all’inizio di maggio, mentre rivendevano la refurtiva asportata poche ore prima dall’abitazione di Brescia di una 97enne, hanno permesso di attribuire ai due la responsabilità per altri tre episodi commessi nella provincia di Cremona ai danni di una 84enne, in quella di Monza Brianza ai danni di una 81enne e a Vercelli ai danni di una 74enne. I due malviventi, “trasfertisti” che colpivano in tutto il Nord Italia, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare a San Vittore, dove si trovano reclusi dal momento dell’arresto.
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