Milano 11 Giugno – La campagna acquisti di Sala è iniziata e prevede innanzitutto un riavvicinamento a quell’ala più a sinistra con cui crede di avere affinità, nonostante certe contestazioni e nonostante la chiusura al dialogo di Basilio Rizzo. E, a prescindere dal come possa essere giudicato il programma dell’ex Presidente del Consiglio comunale, occorre dargli atto di coerenza e chiarezza: un comportamento che rifugge dall’inciucio elettoralistico e dal compromesso tout court. «Gli elettori della mia lista si sentirebbero offesi se gli venisse chiesto da che parte stanno. Il problema è che il candidato che vuole quei voti deve far capire da che parte sta lui». Vuole un apparentamenti? «Non sposto pacchetti di voti – perché non ne dispongo. È Sala che deve conquistarsi il consenso che al primo turno è andato alla mia lista». Queste le dichiarazioni di Rizzo. Ma Sala “cose” di sinistra ne ha dette ben poche, perché non basta dire la parola periferia e non spiegare come e quando occorre intervenire, perché esiste il mondo dei Centri sociali che va rispettato. E così l’opportunista Sala ha fatto la lista della spesa inserendo nelle promesse da dichiarare in pubblico le parole chiave che dovrebbero sbloccare le alleanze: riapertura Navigli, perché piace ai Radicali, ambiente e legalità per compiacere i grillini e finalmente “regolarizzare” il Leoncavallo” per accreditarsi i Centri sociali. Come possa essere conciliabile la legalità con il regolarizzare l’illegale, lo sa solo Sala. Come possa tenere alta la bandiera dell’ambiente dopo cinque anni in cui sporcizia, degrado e incuria hanno segnato l’operato degli assessori a lui oggi più cari. Come possa continuare a predicare l’utilità dell’area C quando tutti gli indicatori segnalano che non è servita a niente per combattere l’inquinamento. Come possa perseverare nell’affermare che continuerà l’opera di Pisapia così bello, buono e bravo, ma assente totalmente là dove i milanesi avevano bisogno d’aiuto. Sala ha imparato la lezioncina che i furbacchioni del PD gli hanno predisposto. All’intelligenza e alla coerenza dei vari Rizzo, Cappato, Corrado il giudizio sulla sincerità di un personaggio che dire pirandelliano, è dire poco.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano