Milano 14 Giugno – Appoggia anche tu il sindaco “incandidabile”. Dai il tuo supporto al sindaco “ineleggibile”. Potrebbero essere questi gli slogan dei Radicali milanesi per questa settimana prima del ballottaggio. Sembra una barzelletta, ma non lo è. In questa campagna elettorale, in cui è successo di tutto, dalle polemiche più ridicole e strumentali alle innumerevoli gaffe, accade anche che un partito decida di appoggiare un candidato che, fino a pochi giorni prima, per quel partito non doveva nemmeno iniziare la sua corsa. La faccenda è seria, soprattutto perché quel partito, quello delle storiche battaglie di Marco Pannella, è il Partito Radicale.
Marco Cappato, consigliere uscente nonché candidato sindaco (ha portato a casa soltanto poco più di 10mila voti pari all’1,8% dei consensi) ha deciso di fare un triplo carpiato all’indietro. La caccia ai voti degli “esclusi” dal secondo turno, si sa, in questi giorni è grossa. Così, mentre il centrodestra, conStefano Parisi, cerca di acchiappare consensi grillini, Giuseppe Sala si butta su compagni e amici. Così, dopo una limatina al programma in senso ambientalista, ecco che il sostegno dei radicali, che avevano posto come condizione proprio una rivisitazione dei contenuti, è incassato. «Abbiamo deciso di chiedere a Sala di controfirmare un collegamento tra la lista Radicali e la sua candidatura», ha dichiarato sabato Cappato, dopo aver preso «atto di dichiarazioni di Sala convergenti sui temi dei nostri referendum, oltre che una attitudine anti demagogica sui temi ambientali, dell’immigrazione e dei diritti in generale». Non fa una grinza, se non fosse che, qualche settimana prima del voto, lo stesso consigliere radicale aveva presentato in procura, sulla scia di diverse polemiche, un esposto per l’incandidabilità e l’ineleggibilità di Beppe Sala per non essersi dimesso dall’incarico in Cassa Depositi e Prestiti, il portafogli del governo che, tra i vari dossier, si occuperà anche del dopo-Expo. Un cortocircuito non da poco davanti al quale i radicali semplificano: «Non ritireremo l’esposto». E quindi? E quindi si apparentano – cioè entrano legittimamente nella coalizione di liste a sostegno di Sala, con tanto di simbolo sulla scheda elettorale – con un candidato incandidabile. Sala, felice di poter raccogliere il raccoglibile, incassa: quello dell’esposto, dice, «non è un tema che possa entrare nella questione inerente alleanze o apparentamenti». Una giravolta, quella di cappato, che forse, a Marco Pannella, non sarebbe piaciuta un gran che.
Federica Venni (L’Intraprendente)
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