Milano 15 Giugno – L’alleanza di Sala e PD con gli islamici diventa ogni giorno più imbarazzante. Ieri il collega Bernieri dava ampiamente conto del pesante silenzio del partito sulla strage di Orlando. Un silenzio che tace sulle contraddizioni di un partito paladino dei matrimoni e gay e contestualmente strettamente legato agli islamici, notoriamente omofobi. Ma, a parte l’evidente forzata coesistenza di due mondi così lontani, oggi è chiaro quale sia la vera identità di Sumaya Abdel Qader e quale l’educazione religiosa ricevuta.
Scrive Giorgio Borghetti su Il Giornale “L’alleanza alle amministrative milanesi di Beppe Sala con l’islamismo politico diventa sempre più imbarazzante. Non bastavano i legami già messi in evidenza tra la candidata Pd, Sumaya Abdel Qader, e la rete islamista vicina ai Fratelli Musulmani.
Non era sufficiente la candidatura di Sameh Meligy, legato all’Alleanza Islamica d’Italia (espressione dei Fratelli Musulmani), pronto a correre per la zona 4 di Milano e fotografato assieme a Beppe Sala. Candidatura che veniva ritirata dopo le polemiche scoppiate in seguito a una foto di Meligy assieme al predicatore legato ai Fratelli Musulmani kuwaitiani, Tareq al-Suwaidan, al quale è stato recentemente vietato l’ingresso in Italia poiché dal 2014 sulla blacklist dell’area Schengen e la cui enciclopedia illustrata sugli ebrei è ben più pericolosa del Mein Kampf.
Swaiden è noto per dichiarazioni come: “La Palestina non sarà liberata se non col jihad. Nulla può essere ottenuto se non attraverso il sangue. Gli ebrei incontreranno la loro fine per mano nostra”. In un’altra esternazione, al-Swaiden faceva riferimento alla lapidazione per gli omosessuali, come documentato dal Memri.
Nonostante ciò, Meligy è stato fotografato in questi giorni assieme all’assessore alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, e a Sumaya, durante i volantinaggi del Pd a favore di Beppe Sala. Può dunque valer la pena chiedersi cosa ci facesse.
Non erano poi sufficienti i gravi post pubblicati dal marito di Sumaya, Abdallah Kabakebbji, sostenitore di Hamas, nei confronti di Israele, definito un “errore storico”, “una truffa” e con tanto di suggerimento “ctrl-alt- canc” per risolvere il problema.
La madre di Sumaya celebra i jihadisti di Hamas. (v. anche foto di apertura)
Ora emerge che il profilo Facebook della mamma di Sumaya Abdel Qader, a nome “Zubayda Khalil”, è piena di post e immagini dove inneggia alla “resistenza”, a Hamas e alle brigate Ezzidin al-Qassam, braccio armato dell’organizzazione islamista. Decine e decine di foto sulla “resistenza islamista palestinese” un vero e proprio chiodo fisso.
Nel profilo della Khalil compaiono uomini in mimetica, armati di mitra, lanciarazzi, incappucciati e con le immancabili fascette dei martiri legate in fronte.
In un altro post dove vengono ritratti tre “martiri”, la Khalil invoca la vendetta divina contro le spie ignote che hanno portato alla loro morte. I tre personaggi sono niente meno che Raed al-Attar, Mohammed Abu Shamalah e Mohammed Barhoum, tre comandanti militari di Hamas. I tre erano ricercati sia da Israele che dall’Egitto; al- Attar era tra l’altro considerato uno degli organizzatori del sequestro di Gilad Shalit.
Non mancano poi le immagini dei leader storici di Hamas, Khaled Meshaal, Ismail Haniyeh e Raed Salah.
In un’immagine postata nel luglio 2014 viene elogiato il leader di Hamas, Khaled Meshaal, che appare in foto mentre sullo sfondo compaiono due jihadisti, le immagini di Gilad Shalit e Hadar Cohen (soldati sequestrati da Hamas) e le foto di bare israeliane.
In un altro post a favore della “resistenza” si vede Ismail Haniyeh mentre bacia la mano di un jihadista delle brigate Ezzedin al-Qassam.
Hamas, braccio palestinese dei Fratelli Musulmani, è responsabile di numerosi attacchi nei confronti di civili, israeliani ma anche palestinesi “non allineati”. Nel 2014 l’Egitto aveva messo al bando Hamas, con l’accusa di supportare la campagna di sanguinosi attentati portata avanti dal gruppo Ansar Bayt al-Maqdis, iniziata subito dopo la deposizione di Mohamed Morsi.
In effetti sul profilo della Khalil non mancano neanche post celebrativi di Morsi e di Erdogan, entrambi legati all’area islamista dei Fratelli Musulmani.
Non manca poi la foto di famiglia con Sumaya, Abdallah e con Muhammad Abdel- Qader, marito della Khalil nonchè imam di Perugia, fotografato a un evento ufficiale mentre stringeva la mano a Mohamed Morsi.
La madre di Sumaya (Pd) celebra i jihadisti su Fb
Si attendono risposte esaustive
A questo punto Beppe Sala e Sumaya Abdel Qader dovrebbero fornire subito delle spiegazioni più che esaustive, visto che gli elementi che emergono, gli ultimi dei quali di una certa gravità, iniziano ad accumularsi, mettendo in discussione la presentabilità della candidata Pd.
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