Gli anziani e il loro diritto (dimenticato da Pisapia) di vivere in una città amica

Approfondimenti Milano

Milano 18 Giugno – Inquadrare la situazione in cui vivono gli anziani, oggi, a Milano è utile per fare un bilancio sulle opportunità, sulle promesse disattese di Pisapia, sulle prospettive future. Sempre nell’ottica di porre in primo piano le loro esigenze e necessità

La situazione attuale vede che i Milanesi over 65 sono 319.000 (25% della popolazione) di cui circa 50.000 nonautosufficienti, oltre 110.000 vivono da soli, l’incidenza della solitudine è peraltro maggiore tra gli ultra 85enni (oltre 55 su 100 vivono da soli per un totale stimato di oltre 17.000 persone), questi sono tra coloro che risultano più bisognosi per la loro fragilità psicofisica.

I servizi per le persone anziane sono gestiti direttamente dal Comune e da convenzioni con il privato-sociale e sostengono oltre 30.000 persone.

Servizi preventivi : 28 centri socio-ricreativi (CSR) con circa 15.000 soci Vacanze in località climatiche che vedono la partecipazione annuale di oltre 2.500

Servizi di sostegno : 28 centri multi servizi anziani (CMA) : informazione orientamento erogazione di tutti i servizi con riferimento alla situazione reddituale dell’anziano : assistenza domiciliare (numero di ore giornaliere) rivolta a oltre 5.000 anziani non auto-

Pasti caldi a domicilio circa 1.300 al giorno. Buono socio-assistenziale a integrazione della pensione minima per oltre 1.200. Teleassistenza rivolta a oltre 5.000 anziani che abitano da soli o con badante solo diurna: call-center attivo 24 ore

Portiere/custode sociale servizio nato da richieste di cittadini anziani residenti in insediamenti di edilizia popolare, nelle periferie milanesi che denunciavano situazioni di grave disagio prodotte da comportamenti disturbanti e violenti, da grande e piccola criminalità. Il portiere, opportunamente formato è stanziale e monitora le situazioni degli inquilini tramite controllo attivo, ascolto, compagnia, commissioni. Il custode è mobile e facilita l’utilizzo di tutti i servizi del territorio tramite accompagnamenti e disbrigo pratiche.

Servizi semi-residenziali e residenziali. Centri diurni integrati socio-sanitari dedicati ad anziani parzialmente auto-sufficienti per evitare il ricovero nelle RSA. Gli anziani fruitori sono circa 300. Alloggi protetti in P.le Dateo, in C.so Lodi, in V. Barrini 33 residenze sanitarie assistenziali (RSA) . Sono ospitati a carico comunale circa 3.000 anziani gravemente non auto-sufficienti che non possono più stare al propriodomicilio. L’età media è over 85.

Pisapia e l’attuale giunta (Inutile ricordare che Majorino è stato l’assessore del welfare) hanno dato il via ad una spirale negativa per cui il contenimento della spesa per anziani con gravi fragilità ha determinato nella richiesta di servizi semi-residenziali e residenziali liste di attesa sia nell’ambito del servizio ordinario che in quello di emergenza. Gli ultimi dati sono di attesa di circa un anno per quanto riguarda le liste ordinarie

Per quanto riguarda i servizi di assistenza domiciliare, le emergenze vengono gestit“togliendo ore di assistenza domiciliare che stanno meglio !” Le gare di appalto di affidamento a terzi della gestione si fondano sulla priorità dell’offerta economicamente più vantaggiosa piuttosto che sulla dimensione progettuale del servizio a scapito della qualità del servizio stesso.

Dimenticata una formazione comune per le assistenze sociali e le assistenti sanitariea scapito di sportelli socio-sanitari efficaci nel limitare spostamenti di sedi per l’accesso ai servizi.

Non valorizzata la capacità di offerta del privato e del privato-sociale come partnercoerenti e alleati della Pubblica Amministrazione nell’erogazione di servizi di qualità centrati sulla soddisfazione del cittadino anziano.

Non riconoscimento del Comune, non più come erogatore di servizi, ma comeregolatore di meccanismi che producono servizi di qualità nel superamento degli sprechi, intendendo per “spreco” l’utilizzo di risorse che non producono valore.

Gli bbiettivi importanti da raggiungere sono: potenziamento dell’assistenza domiciliare agli anziani con adeguate ore di assistenza giornaliere e formazione costante degli operatori e delle badanti. Il permaneredell’anziano nella propria casa garantisce qualità della vita e risparmio alla Pubblica Amministrazione.

Incremento degli alloggi protetti in immobili privati e Aler con benefici per i costruttori (parziale scomputo degli oneri di urbanizzazione) e per gli utilizzatori (affitti agevolati) .

Corsie privilegiate negli ospedali e presso i CAAF o centri analoghi per i custodi sociali per il disbrigo (anche gratuito) delle pratiche inerenti indennità di accompagnamento, successioni, 730, RED etc

Corsi di formazione ad hoc per i custodi sociali che sono, attualmente nella maggiorparte dei casi, impreparati.

Corsie privilegiate con Aler e privati per cambio alloggio, assegnazione nuovi alloggi.

Sostegno all’anziano sfrattato con la collaborazione di associazioni del privato-

Portare a sistema gruppi di lavoro con la Regione Lombardia per una miglioreintegrazione socio-sanitaria, anche rispetto alla congruità della quota sanitaria corrisposta dalla Regione e proposte da presentare ai vari Ministeri per ottenere risorse anche in situazioni di emergenza ( livelli essenziali di assistenza LEA, piano

Si ricorda che nel 2004 il settore Anziani del Comune di Milano (giunta Albertini, Assessore Maiolo) è stato nominato capofila dei servizi per gli Anziani tra le città capoluogo europee gemellate.

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