Mi spiace che i milanesi abbiano preferito l’islamica Sumaya al vecchio leone De Corato

Milano

Milano 22 Giugno – Riccardo De Corato non entra tra gli eletti del Consiglio Comunale, dopo 31 anni di presenza, di battaglie spesso vinte, di dedizione appassionata a Milano. Ed è un vero peccato, ma la vittoria di Sala comporta anche questa esclusione ed esalta l’ingresso di quella Sumaya, educata da una madre che ama la jihad, espressione di un islamismo discusso e poco trasparente. Sumaya Abdel QaderMa i milanesi della trasparenza, della coerenza comportamentale, del saper fare se ne sono ampiamente fregati, votando un futuro di parole, di inciuci, di collusioni più o meno chiare. Paradossi di una città che si è fatta stregare ancora una volta dalle illusioni

Mi diceva al bar un’anziana della Bicocca “Io mi ricordo che più di una decina d’anni fa, quando anche qui hanno rifatto le strade nel mese di agosto per non creare disagi al traffico..c’era De Corato a sorvegliare i lavori, a controllare..e faceva un caldo infernale, ma lui c’era. De Corato parlava con tutti, ma era serio e competente…e gli operai sapevano che non si poteva scherzare, perché le cose dovevano essere fatte bene. Questo era De Corato, vicesindaco”

Oggi c’è Sumaya che è il futuro, il simbolo di un’integrazione imposta, promotrice di un dialogo interreligioso che esige soltanto, una Moschea innanzi tutto, senza corrispondere né rispetto né conoscenza della nostra tradizione religiosa, nel nome di ideali che fanno a pugni con la nostra civiltà.

Immagino che avrà cura e presenza là, dove sorgerà la megagalattica Moschea, costruita con i nostri soldi, ma le periferie continueranno a vivere nel degrado: è tutta una questione di priorità che già abbiamo constatato con Pisapia.

Mi spiace moltissimo che i milanesi abbiano scelto la continuità.

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