GdF: smascherati tremila evasori fiscali

Attualità

Milano 23 Giugno – La lotta all’evasione. Il contrasto alla criminalità economico-finanziaria. Gli arresti legati al contrabbando e le migliaia di vite salvate in mare combattendo quotidianamente contro i trafficanti di esseri umani.

L’impegno degli uomini e delle donne della Guardia di Finanza non conosce sosta. I dati sono impressionanti e vengono snocciolati durante la celebrazione dei 242 anni del corpo: la cerimonia avvenuta ieri nel cortile del comando generale della Gdf alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nei primi 6 mesi del 2016 le 59mila Fiamme Gialle hanno lavorato ininterrottamente. Basti pensare che l’autorità giudiziaria in circa 38mila occasioni si è rivolta al corpo. Si tratta di deleghe d’indagine sia ordinarie che contabili. E nonostante la mole di lavoro il 75% delle richieste è già stato soddisfatto. Dalle 3mila e 600 indagini legate ai reati in materia di appalti o frodi contro la pubblica amministrazione fino alle 10mila deleghe sul riciclaggio, l’usura, la contraffazione e i reati contro il patrimonio.

Il contributo fornito dalla Guardia di Finanza alla magistratura si è rivelato fondamentale. Il bilancio dei primi 6 mesi dell’anno indica che sono stati scoperti 3mila e 300 evasori fiscali, che sono state smascherate 840 società fantasma utilizzate per evadere le imposte, che sono stati scoperti 220 casi di trasferimento indebito di denaro oltre i confini del Belpaese, che sono stati sequestrati patrimoni per oltre 300milioni di euro. Anche sul piano dei finanziamenti europei e italiani i passi avanti sono enormi. In Italia infatti, secondo i militari della Finanza, sono stati illecitamente richiesti 360 milioni di euro. Soldi che erano stati stanziati per far ripartire un paese in crisi, per avviare le start up gestite da giovani, per risollevare l’economia delle aree più depresse del paese stavano finendo nelle tasche di chi, pur non avendo i requisiti, era pronto a incassare il denaro pubblico. Le 5mila e 500 persone che hanno provato a frodare risorse allo stato e all’Europa sono state denunciate. In 98 sono stati arrestati. Poi c’è la pubblica amministrazione. Negli ultimi decenni è divenuta terra di conquista per quanti volevano appropriarsi di risorse preziose. Così la Guardia di Finanza ha intercettato 1850 responsabili di reati contro la pubblica amministrazione, segnalando danni erariali pari a 2 miliardi di euro. E se miliardi di euro escono dalle casse dello stato a causa di reati, una parte ne rientra grazie ai sequestri ai danni della criminalità organizzata: 1,3 miliardi di euro negli ultimi sei mesi, con 220 aziende sequestrate, 1000 persone denunciate per riciclaggio e 300 per autoriciclaggio.

Un duro colpo per le mafie. Al quale si aggiungono i risultati ottenuti dalla lotta alla droga. Da gennaio a oggi sono stati arrestati 748 narcotrafficanti. Oltre 6 tonnellate di stupefacenti sono state sequestrate. «Nel 2016 le attività operative – si legge nel comunicato stampa – sono state indirizzate verso 3 obiettivi strategici: lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali; tutela della spesa pubblica; contrasto alla criminalità economico finanziaria». Per reprimere i furbetti del fisco i finanzieri hanno fatto oltre 5.300 verifiche, controllando 9500 persone. Risultati raggiunti grazie all’impiego delle banche dati e a un’attività di intelligence. Un coordinamento di attività capace di scovare 3300 persone che per il fisco italiano non esistevano. Proprio come i 4000 lavoratori «in nero» alle dipendenze di 1900 datori di lavoro. E poi ci sono i 220 casi di persone con residenze fittizie e patrimoni all’estero. Il contrabbando invece costituisce da sempre un forte introito per l’economia sommersa. Un mercato che adesso dovrà fare a meno dei 2200 soggetti denunciati, dei 260 mezzi sottratti ai criminali, delle 1700 tonnellate di carburante e delle 100 tonnellate di tabacchi sequestrate. Numeri che indicano un lavoro incessante compiuto dai militari della Finanza. Gli stessi a cui è stato affidato il coordinamento dell’intero dispositivo europeo messo in campo con l’operazione «Triton», l’attività di pattugliamento del mediterraneo. Un lavoro grazie al quale sono stati arrestati 33 scafisti. Braccia di una criminalità che non si ferma mai, lucrando sulla vita e sulle speranze di donne e bambini che fuggono dalla disperazione.

Valeria Di Corrado – Andrea Ossino (Il Tempo)

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