Milano, Sangalli a Sala: serve patto pubblico-privato e piano di mobilità

Attualità Milano

Milano 28 Giugno – Sangalli, Presidente Confommercio, parla di sinergia tra pubblico – privato, auspica iniziative di grande respiro perché Milano sia attrattiva tutto l’anno, manifesta la necessità di ripensare la mobilità con il consenso dei residenti, cita la pedonalizzazione di piazza Castello come esempio controproducente per la circolazione e più che una proiezione di lavoro da fare, sembra l’elenco di ciò che Pisapia non ha saputo fare. Sala con una giunta fotocopia saprà avere una visione della città mettendo in pratica i suggerimenti di Sangalli? Con l’ideologia comunista che sta alla base del pensiero dei suoi assessori, sembra difficile. Per la cronaca riportiamo il discorso di Sangalli riferito da Askanews; “Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, per vincere la sfida della nascita della Città metropolitana, Milano ha bisogno di una nuova alleanza pubblico-privato che si traduce in un patto costituente tra istituzioni e parti sociali. Lo ha detto durante l’assemblea dei commercianti di Milano, Lodi, Monza e Brianza alla quale hanno partecipato anche il nuovo sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Milano, dopo la pausa elettorale – ha sottolineato Sangalli – deve ritrovare slancio e determinazione per realizzare alcune priorità dalle quali dipende il futuro della Grande Milano. Penso a Città Metropolitana, periferie, mobilità e sostegno alle imprese”.

“Crediamo – ha proseguito Sangalli – che per affrontare i problemi più rilevanti siano necessaria una nuova alleanza pubblico-privato. Sì, dunque, all’evoluzione del Tavolo per lo sviluppo della Città Metropolitana in un Patto costituente tra Amministrazione e parti sociali”. Tra gli obiettivi, ha aggiunto, c’è quello di una programmazione di eventi importanti che renda la città attrattiva non solo in limitati periodi dell’anno. Un’altra grande sfida da raccogliere per una Milano è il rilancio delle periferie. Secondo Confocommercio bisogna poi aiutare le imprese danneggiate dai cantieri e concedere agevolazioni fiscali mirate, come quelle destinate a imprese che aprono in zone della città meno attrattive.

In materia di mobilità i commercianti puntano al rafforzamento delle aree pedonali, non isole pedonali, con tre requisiti: accessibili (cioè comodamente raggiungibili); dinamiche (animate da eventi e da un numero minimo di attività commerciali); condivise (realizzate con l’accordo di residenti e imprese su strada). Le chiusure al traffico come Piazza Castello, vengono giudicate poco rilevanti per i residenti e controproducenti per la circolazione. Il carico-scarico merci non lo vorrebbero limitato negli orari, ma concepito e programmato in modo innovativo con la gestione digitale delle piazzole controllate con telecamere per evitare occupazioni indebite.

Per i commercianti occorre inoltre un’azione di contrasto molto forte per combattere abusivismo e contraffazione. Vi è poi un’eccellenza nel controllo del territorio, la Centrale Operativa Drago, che Confcommmercio vorrebbe non solo mantenere, ma anche valorizzare ulteriormente nella logica di collaborazione interforze così ben sviluppata in occasione di Expo. Quanto infine a Area C secondo i commercianti non va allargata, ma rivista esentando dal pagamento i veicoli meno inquinanti come gli euro 6 e riconoscendo le esenzioni alle imprese residenti.” Un programma molto più nelle corde di Parisi che di Sala. <Purtroppo.

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