Milano 29 Giugno – E così un altro pezzo di moda italiana passa in mano cinese. La notizia è del Sole 24 Ore: “Manca l’annuncio ufficiale, ma le trattative sono in dirittura d’arrivo. Tanto che i cinesi di Guangzhou Canudilo, quotati a Shenzhen, hanno già comunicato all’autorità locale i termini dell’accordo con Coin-Ovs, che prevede la cessione del multimarca di lusso Excelsior Milano, aperto nel 2011, e del relativo format, per 21,3 milioni di euro.
«I primi contatti tra Coin-Ovs e Canudilo e i rispettivi amministratori delegati, Stefano Beraldo e Lin Yongfei, risalgono a un anno fa», conferma Luciano Donatelli, consulente per gli investimenti che il gruppo cinese ha deciso di fare in Italia e profondo conoscitore della filiera del tessile-moda-abbigliamento italiana, con una lunga esperienza in Zegna e come presidente di Confindustria Biella. Dodici mesi fa Donatelli fu tra gli architetti della cessione del 51% di Bikkembergs a Canudilo da parte della Zeis di Maurizio Pizzuti e della Sinv di Ambrogio Dalla Rovere «In entrambi i casi ho spiegato a mister Lin e alle controparti italiane le grandi opportunità di sviluppo per tutti – precisa Donatelli –. Canudilo controlla direttamente 400 negozi di moda nella Greater China e ne ha altri 200 in concessione da marchi del lusso italiani e francesi. Bikkembergs sta già beneficiando dell’accordo, anche perché in Cina il calcio, al quale il marchio è da sempre legato, ha sempre più adepti. Il format Excelsior è perfetto per questo momento storico in Cina: la gente è stanca, forse satura, di department store del lusso. Un multimarca così, che fa una selezione secondo il gusto italiano, è quello che oggi i cinesi chiedono».
L’accordo prevede la cessione di Excelsior Milano (che porta la firma dell’archistar Jean Nouvel) alla controllata di Canudilo Modern Avenue: d’ora in poi saranno i cinesi a gestire il negozio e il brand fuori dall’Italia, con un piano di cinque aperture in Cina entro il 2020, partendo da Macao. «I due punti vendita a insegna Coin-Excelsior di Roma e Venezia – precisa Stefano Beraldo, ceo del gruppo italiano – resteranno nostri. Il format è vincente, come dimostrano le ottime vendite nel 2016, nonostante il rallentamento dei flussi turistici. Ma per noi in questo momento è più importante concentrarci sullo sviluppo delle insegne Coin, Ovs e Upim».
Per garantire la continuità della formula, cioè il suo Dna italiano, l’accordo prevede che i cinque nuovi Excelsior e la selezione dei brand sia fatta da Maurizio Purificato e dal team della moglie Antonia Giacinti, che a Milano è conosciuta per l’omonima boutique, una case history di successo del retail di lusso “alternativo” ai monomarca dei grandi brand.
Fu proprio per l’innovatività del “format Antonia” che cinque anni fa Beraldo scelse l’imprenditirce, per dare una forte identità a Excelsior, che si trova a due passi dal Duomo. «I valori della creatività italiana sono stati capiti al volo da Lin – conclude Donatelli – . Beraldo a sua volta ha compreso la visione a medio-lungo termine dei cinesi, che non sono alla ricerca di facili guadagni bensì di autentiche partnership».
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