L’Assessore alla felicità, simbolo della politica astratta e sprecona

Fabrizio c'è Milano
Milano 3 Luglio – Sono passati quasi 50 anni dal ’68. Eppure a sinistra qualcuno si trastulla ancora con uno degli slogan più famosi di quell’epoca: la felicità al potere!
Caterina Antola, Presidente del Municipio 3
Caterina Antola, Presidente del Municipio 3

Nel Municipio 3 la Presidente Caterina Antola ha nominato Luca Costamagna, PD, Assessore alla Felicità. Dunque pagheremo 1.000 euro al mese a un signore incaricato di dare felicità ai 150.000 abitanti del quartiere Venezia, Città Studi, Lambrate e Feltre. Come ciò possa accadere è veramente un mistero. La questione è culturale e non lessicale.

Solo dei nipotini dei vecchi comunisti possono credere che il Comune o il Municipio possa dispensare la “felicita” ai propri cittadini. E’ forse il vecchio mito dello Stato che fa tutto, che pensa a tutta la nostra vita, che ci educa e che ci sfama. Un mito bocciato dalla storia e che resiste solo nella Corea di Kim. Un’idea superata dalla osservazione quotidiana di qualsiasi ufficio pubblico.
Il diretto interessato, l’Assessore alla Felicità, Luca Costamagna, spiega che si occuperà genericamente di qualità della vita. Rimane un dubbio: perché in una zona che ha problemi di degrado enormi, da via Rubattino a Piazza Rimembranze di Lambrate, la politica deve occuparsi di felicità e non di questioni più terra terra, dagli asili agli anziani?
Fabrizio De Pasquale Consigliere Comunale di Forza Italia

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