martedì, Novembre 26, 2024

Tra le lacrime, ma con orgoglio. Ciao, meravigliosa Italia

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Milano 3 Luglio – Ciao, meravigliosa Italia. E grazie di tutto. Finisce ai quarti di finale il cammino luminoso della Nazionale a Euro 2016: il 19° rigore calciato nella serata di Bordeaux (18 più quello di Bonucci nei tempi regolamentari) pone fine all’era Conte in azzurro. La Germania, per la prima volta, ha la meglio sull’Italia in una sfida “dentro-o-fuori” di Europei o Mondiali: ha tremato, ma ha evitato l’ennesimo schiaffo. AFP_CP114_mediagallery-articleResta l’orgoglio per aver visto all’opera una Nazionale così, capace di fare innamorare tutti e di colmare il gap coi campioni del mondo. Chapeau.

AVVIO EQUILIBRATO — Gli inni, l’omaggio alle vittime del terrorismo in Bangladesh, si comincia. E chi si aspettava una marea bianca che comprime la flotta azzurra verso Buffon è subito servito: c’è partita a Bordeaux, eccome. GermaniaLa Germania sarà anche la corazzata più temibile del lotto, noi saremo anche senza centrocampo o quasi, ma l’Italia si presenta decisa a vendere cara la pelle. Se Löw pensava di sorprendere Conte preferendo Höwedes a Draxler e varando il 3-5-2 con Gomez e Müller di punta, niente da fare: il c.t. azzurro schiera la solita formazione compatta, attenta, all’altezza della situazione. Tanto che le migliori occasioni per i tedeschi arrivano poco prima dell’intervallo e sono casuali: Gomez trova un colpo di testa alto solo perché un’ingenuità di De Sciglio (che regala la superiorità numerica agli avversari) scopre un lato di campo, mentre il successivo tiro debole di Müller è figlio di rimpalli. de sciglio ammonitoL’unico appunto che si può muovere agli azzurri, quando difendono, è il troppo tempo concesso a Hummels, che lancia bene tanto quanto Bonucci. Ma non si paga dazio. E anzi, un errore di Kimmich e un rischio preso da Neuer fanno drizzare i capelli in testa a Löw.
STURARO CI PROVA — L’Italia ha davvero poco o nulla da offrire centralmente, quando deve impostare. Parolo non può essere De Rossi (Daniele ce la fa solo per la panchina), quindi il pallone va subito agli esterni e da lì il gioco si velocizza verso Pellè o Eder, sperando che i due riescano a combinare o a innescare Giaccherini. Si cerca il blitz, più che tessere la tela. L’infortunio prematuro di Khedira causa l’ingresso di Schweinsteiger, che di lì a poco si vedrà annullare (giustamente) un gol per fallo in attacco. Il brivido più intenso del primo tempo, però, è azzurro: Bonucci indovina il lancio spacca-difesa, rudy_giaccherini_thumb400x275Giaccherini è pronto come lo fu col Belgio, il pallone finisce a Sturaro il cui tiro è deviato in angolo. Non è moltissimo, ma è abbastanza per ribadire che ci siamo anche a noi, qui, a sognare la semifinale.
GOL TEDESCO — Due squilli tedeschi in avvio di ripresa: Müller stavolta calcia degnamente, ma ancora non si sblocca in questo Europeo, perché Florenzi salva con una specie di “scorpione”. salvataggio FlorenziPoi Boateng esplode un sinistro alto da lontano. Sturaro, De Sciglio e Parolo prendono cartellini in rapida sequenza. Si soffre un po’ di più, i tedeschi aumentano i giri del motore. L’Italia scricchiola, resiste fino al 19′ e poi cede: Gomez (in fuorigioco a inizio azione) vede il taglio di Hector, una deviazione favorisce Özil che insacca. 2016-07-02T215131Z_110497891_MT1ACI14467619_RTRMADP_3_SOCCER-EURO-GER-ITA-k7AB--919x458@Gazzetta-Web_mediagallery-articleE’ l’1-0 e soltanto “san” Gigi Buffon, un istante più tardi, impedisce che arrivi il raddoppio, superandosi su… Chiellini, che si allunga per anticipare un tacco di Gomez. E’ l’ultimo acuto dell’ex viola, che si fa male e lascia il posto a Draxler.
PARI AZZURRO — L’Italia di Conte sembra sulla ginocchia, ma ha un cuore più forte, più pulsante, più coraggioso dell’immaginabile. Si getta in avanti, sfiora il pari con Pellè. E con la sola forza d’urto si guadagna l’occasione per l’1-1: mano di Boateng in area, rigore, Bonucci la mette dove nemmeno super Neuer può arrivare. Pareggio! Boato del settore riservato al tifo azzurro, tutto da rifare, ci siamo ancora. bonucciCi siamo sempre. Il cronometro corre verso il 90′, coprendo velocemente il quarto d’ora che separa il penalty di Leonardo dalla fine dei tempi regolamentari. E’ una manciata di minuti che rimette tutto in equilibrio, fa perdere ai tedeschi un po’ di sicurezza e prepara la mezz’ora di extra-time.
RIGORI FATALI — I supplementari scivolano via con poche chance da ambo le parti, la tensione blocca la voglia di osare, c’è spazio solo per un paio di tentativi di Draxler e Özil, nonché per l’ingresso in campo di Insigne e in extremis Zaza. Proprio l’attaccante della Basilicata sbaglia il primo rigore di una sequenza interminabile, da scombinare il battito cardiaco a qualunque persona per cui il pallone conti qualcosa. Falliranno anche Müller (niente, ancora Buffon a dirgli di no), Pellè, Özil e Bonucci. Quando si tratterà di far scorrere i titoli di coda, Schweinsteiger manderà alto. Fino all’ultimo sussulto di Neuer, che respinge la battuta di Darmian al 17° tiro dal dischetto.2016-07-02T215131Z_110497891_MT1ACI14467619_RTRMADP_3_SOCCER-EURO-GER-ITA-k7AB--919x458@Gazzetta-Web_mediagallery-article Buffon per poco non lo imita su Hector, invece il pallone gonfia la rete. E passa la Germania. Per una volta, ma sudando le sette camicie. L’Europeo azzurro si chiude qui, il ciclo di Conte anche. Un’eredità pesante per Ventura, ma ci penseremo da domani.(La Gazzetta)

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