Milano 6 Luglio – Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea sino a lunedì 12 settembre 2016, presentaCUBA. Tatuare la storia, una mostra che propone una riflessione approfondita sull’arte cubana, dentro e fuori dall’isola. Il progetto si estende alla città d con due installazioni: al MUDEC Museo delle Culture e all’Edicola Radetzky di Viale Gorizia (Darsena). Alla mostra partecipano 31 artisti cubani tra i più n influenti nel panorama artistico internazionale, attivi dalla fine degli anni Settanta più della metà dei quali vive e lavora a L’Avana: Juan Carlos Alom, Tania Bruguera, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Celia-Yunior, Susana Pilar Delahante Matienzo, Ángel Delgado, Humberto Díaz, Carlos Garaicoa, Luis Gárciga, Luis Gómez Armenteros, Antonio Gómez Margolles, Felix Gonzalez-Torres, Ricardo Miguel Hernández, Kcho, Tony Labat, Ernesto Leal, Reynier Leyva Novo, Los Carpinteros, Meira Marrero & José Toirac, Carlos Martiel, Ana Mendieta, Reinier Nande, Glexis Novoa, Marta María Pérez Bravo, Eduardo Ponjuán, Wilfredo Prieto, Grethell Rasúa, René Francisco Rodriguez, Lázaro Saavedra, Tonel. Con questo progetto il PAC prosegue la ricerca per realizzare una vera esplorazione dei continenti attraverso l’arte contemporanea: una linea di programmazione nata dall’incontro con Expo che ha dato vita alla mostra collettiva sull’arte in Cina (2015), al focus sull’arte a Cuba (2016) e prevede due mostre sull’Africa (2017) e sulla scena artistica in Brasile (2018).
Cuba è un’isola che da più di cinque decenni sopravvive tra ostilità e bisogni attraversando grandi cambiamenti: un pezzetto di terra, tra America del Nord e del Sud, che ha dato vita al “miraggio” di un mondo utopico, anche se contraddittorio. Con le sue politiche e le sue procedure burocratiche, insieme a una complessa rete di codici sovrapposti, ha sviluppato una Storia su cui l’arte “marchia” una rappresentazione eterogenea e frammentata.
“Tatuare la storia” significa tracciare un segno sull’identità condivisa: un’azione sulla epidermide della storia, sul corpo delle questioni razziali e identitarie, sul patrimonio di rivoluzioni, evoluzioni e involuzioni. Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta, passando attraverso El Periodo Especial, la crisi economica del 1991, a Cuba l’arte si sposta verso la critica sociale e politica, veicolando processi atti ad esprimere i problemi della gente e le questioni del paese: un’investitura sociale che sostituisce il ruolo dei forum e dei mass media cubani. Gli artisti cominciano a utilizzare le potenzialità simboliche dell’arte per discutere le complessità della vita, si appropriano dell’immaginario comune della politica per modificarlo, smontano le strutture retoriche della Rivoluzione istituzionalizzata facendo perno sui meccanismi e sulle rappresentazioni del potere. Il mondo delle religioni, delle culture indo americane e afrocubane, della cultura popolare urbana, diventano inclusioni vitali per la scena artistica cubana, che in questi anni diventa intermediale, passando dall’installazione alla performance. La strategia dell’arte diventa agire lungo le periferie delle strutture istituzionali attraverso lo humor e la metafora, in alternativa alla rappresentazione più tradizionale. Cuba rappresenta un luogo di incroci e mutazioni: è metafora dell’incontro di culture confluite in un orizzonte creolo e tropicale. Ogni artista in mostra al PAC racconterà la tappa di un viaggio verso l’ambito antropologico e ontologico dell’isola, con i suoi splendori e le sue difficoltà, i suoi rumori e furori, le sue istanze culturali, linguistiche e mitiche, le sue differenze ideologiche e i suoi accecamenti etno-centrici.
La mostra è divisa in sezioni: una parte storica in cui emerge il carattere performativo dell’arte contemporanea cubana; una vasta selezione di opere e installazioni, alcune realizzate appositamente per il PAC, dei più rappresentativi artisti cubani e dei più promettenti artisti della nuova generazione; una sala dedicata a Lázaro Saavedra, vincitore del Premio Nazionale delle Arti Plastiche 2014 voluto dal Ministero cubano della Cultura; un tributo ai due artisti cubani più influenti del panorama artistico internazionale, Ana Mendieta e Felix Gonzalez-Torres; la partecipazione di Tania Bruguera con una nuova opera.
La mostra si estende alla città con un allestimento speciale al MUDEC Museo delle Culture di Milano: un’installazione site-specific dell’artista Eduardo Ponjuán, vincitore del Premio Nazionale delle Arti Plastiche nel 2013, sarà in dialogo con le collezioni etnografiche del museo milanese dedicato alle diverse testimonianze e culture del mondo. Il PAC dedicherà le prime due settimane – dal 5 al 19 luglio – alle nuove performances di tre giovani artisti cubani, Susana Pilar Delahante Matienzo, Carlos Martiel, e Grethell Rasúa, insieme ad eventi e approfondimenti che coinvolgeranno molti degli artisti. La mostra sarà poi allestita dal 7 ottobre al 18 dicembre presso i Cantieri della Zisa di Palermo (ZAC), confermando la collaborazione tra le città e i due spazi espositivi pubblici dedicati al contemporaneo. Un ricco programma introdurrà adulti e famiglie alla cultura e all’arte cubana: proiezioni, incontri con gli artisti, visite guidate, family lab e workshop per scoprire Cuba attraverso arte, architettura, cinema, musica e poesia.
INFO: www.pacmilano.it; 0288446359
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.