Milano 8 Luglio – Ispirata al romanzo “Il mio nome è Rosso” di Pamuk, in programma fino al 25 settembre – ingresso libero
Lo Studio Museo Francesco Messina, nel cuore dell’antica zona romana della nostra città, fino al 25 settembre celebra l’immagine del cavallo con 20 opere preziose, dove si incontrano maestri d’Occidente e d’Oriente. Una straordinaria selezione di pezzi: dalla Roma antica all’Impero Ottomano, dal Rinascimento al Seicento e, per la prima volta in Italia, una testa di cavallo sasanide, prestata dal Louvre di Parigi. La mostra «Il mio nome è cavallo» prende ispirazione dalle pagine del libro ‘Il mio nome è Rosso’ di Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura, in cui viene affrontato il tema della convivenza fra culture e popoli, sullo sfondo di un paesaggio artistico condiviso rispettato. Protagonista del giallo, ambientato alla fine del Cinquecento alla corte del sultano, è la figura emblematica del cavallo, elemento di congiunzione fra Est e Ovest, ritratto dai miniaturisti secondo un’iconografia occidentale, naturalistica, erede della tradizione estetica veneziana. La figura del cavallo, protagonista della cultura visiva di popoli distanti cronologicamente e geograficamente, ritorna in un Auriga ritratto nel mosaico pavimentale della Villa di Baccano a Roma, e nella splendida Testa di cavallo, di cultura sasanide, rinvenuta a Kerman, nell’Iran sud-orientale, conservata nel Département des Antiquités orientales del Louvre. Dall’Institut du Monde Arabe di Parigi proviene un cavallino scolpito su un frammento di giara scoperto a Susa, in Iran occidentale, che scalpita su un fregio ornamentale di memoria classica.
Molte le opere provenienti dalle collezioni milanesi: la stampa con Teste di cavallo di scuola leonardesca, custodita alla Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli; una coppia di disegni con Teste di cavallo legate all’iconografia dei Dioscuri, prestati dal Gabinetto dei Disegni del Castello; una Armatura da cavallo dell’Impero ottomano conservata al Mudec, il Museo delle Culture, oltre a un prezioso Manoscritto bolognese della Pharsalia, datato 1373, con illustrazioni attribuite a Nicolò di Giacomo, prestato dalla Biblioteca Trivulziana e un ‘Gian Giacomo Trivulzio’ a cavallo dalle Raccolte d’arte applicata del Castello, accostato al bronzetto di un ‘Cavallo al passo’, di scuola leonardesca, in prestito dalla Cà d’Oro di Venezia. Il percorso contempla un capitolo moderno punteggiato di dieci bronzetti che lo scultore Francesco Messina ha dedicato al tema del cavallo, nel recupero delle fonti di ispirazione classiche.
Il catalogo bilingue italiano/francese è edito da Officina Libraria.
Studio Museo Francesco Messina Via San Sisto 4/A – Martedì – domenica – Ore 10:00 – 18:00 informazioni: 02.884.47965
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.