Milano 11 Luglio – “I cittadini italiani di etnia rom residenti a Milano hanno attivamente partecipato al voto per la nuova amministrazione, consapevoli di volere un percorso di inclusione condiviso e positivo. Con questo spirito presentano l’analisi della situazione attuale, le maggiori criticità, in particolare la situazione dei centri di emergenza che accolgono 600 persone mentre gli appalti di gestione scadono il 31 luglio, il bilancio delle risorse investite e dei risultati ottenuti e per affrontare con la nuova amministrazione un percorso di inclusione che applichi la Strategia nazionale approvata dal governo nel 2012”. In sintesi la richiesta dei Rom per un incontro a breve che risolva l’”emergenza”. Il fatto che abbiano “partecipato attivamente al voto” sembra un do ut des di esplicita richiesta di contraccambiare a tanto “attivismo”. E così un’altra emergenza, dopo i profughi, viene evidenziata dai nomadi solo di nome, perché di fatto, ambiscono ad essere più stanziali dei legittimi residenti. A parte il fatto che lentamente si vengono a delineare gli effettivi elettori di Sala (Rom, Musulmani, Cinesi), la domanda d’attenzione specifica è già stata presa in carico da Cappato ed ha avuto un immediato riscontro. L’incontro con Majorino e Rozza ci sarà martedì 12 luglio, alle 11 presso la sala Saverio della Fondazione San Fedele, in piazza San Fedele 4, con una nota firmata da Consulta Rom e Sinti di Milano e ReteRom Milano, ovvero Amici di via Idro, Associazione ApertaMente, Associazione Upre Roma, Grt, Naga, Opera Nomadi Milano. I Rom presentano “l’analisi della situazione attuale, le maggiori criticità, in particolare la situazione dei centri di emergenza che accolgono 600 persone mentre gli appalti di gestione scadono il 31 luglio, il bilancio delle risorse investite e dei risultati ottenuti e per affrontare con la nuova amministrazione un percorso di inclusione che applichi la Strategia nazionale approvata dal governo nel 2012” Per la grave situazione emergenza nei centri: “al 31 luglio sono in scadenza gli appalti di gestione di queste strutture che allo stato ospitano circa 600 persone in situazione di grandissima precarietà, tra le quali le famiglie sradicate a marzo scorso dal campo regolare di via Idro, senza garanzie di stabilità abitativa”. E denunciano “come all’interno di questa condizione di incertezza vi siano situazioni di particolare gravità” come “acque stagnanti/liquami puzzolenti e putride in prossimità delle cucine ‘comuni’” e “scarafaggi e topi che scorrazzano liberamente”. Per dire che loro sono belli, bravi e buoni e che Pisapia non ha fatto abbastanza.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano