La Milano di Sala è una città per grigi burocrati

Milano

Milano 12 Luglio – E’ finito il giro di shopping Londinese per il caro Beppe. Al momento il primo acquisto riguarda l’Ema, l’Agenzia Europea per il Farmaco. Ok, un passo indietro. No, non è vero che è un acquisto. Beppe ha solo candidato la città. Che non è sola. Ci potrebbe persino essere la competizione interna di Roma. Ecco, questo ci offre un interessante spaccato di Italia. Questa agenzia ha un tot di dipendenti. Zingaretti, presidente del Lazio dice 700. A chi scrive ne risultano molti meno, ma teniamo buono quanto dichiarato dal Democratico secondo il Messaggero. Quei 700 burocrati, le loro famiglie e le loro clientele fanno gola al Lazio. Così Zingaretti tira su il telefono e chiama la Raggi. Primo errore. Lo sanno tutti che per ottenere qualcosa dal Sindaco di Roma il prefisso giusto è lo 02 ed il numero della Casaleggio Associati. Non trovando nessuno, Zingaretti scrive, per candidare Roma. Secondo errore. È più che evidente che doveva postare qualcosa sul sacro Blog di Peppe. Piccati da tutti questi errori, dal Campidoglio, secondo il messaggero, hanno risposto “Non è una priorità per Roma”. Ci sono due ipotesi sul perché di questa risposta. Il primo è che non abbiano in effetti capito di cosa si stesse parlando. Il secondo è che sia la risposta preimpostata per ogni questione non esplicitamente dibattuta alla Casaleggio associati. Il che sarebbe un dramma, ma è un’altra storia. Di sicuro si può interpretare il tutto come un’ondata di orgoglio capitolino. Per quanti soldi ci possano portare, questa agenzia rappresenta l’ennesima sovrastruttura di un’Europa che parte con buone intenzioni e finisce con il costruire sovrastrutture su sovrastrutture. In definitiva questa agenzia serve per coordinare quelle dei singoli paesi per fornire un riferimento unico ai soggetti farmaceutici, che li aiutasse a districarsi nelle singole normative. Che sono ancora là. Solo che ora ci sono altri 4,500 burocrati sparsi in tutta Europa. A tacere del fatto che nell’Ema ci sono ancora tutti i rappresentanti Nazionali. Più i rappresentanti UE. Un carrozzone in cui mancano solo i due Leocorni. Il Lazio molto se ne gioverebbe, dice Zingaretti, perché averla sotto casa renderebbe assai attraente la regione per i gruppi Farmaceutici. Che hanno un sacco di case madri a Milano. La Raggi pare fregarsene. Sala è all’attacco. È una bella cosa avrebbe l’Ema, no? No. Scusatemi. No. Il mio spirito librale davvero non riesce a pensare che la capitale economica e morale d’Italia possa diventare l’albergo di una élite di carcerieri il cui compito essenziale è limitare il diritto di commercio di alcuni soggetti privati.

Sembrerà a molti una posizione estrema, ma io continuo a credere che la ricchezza la producano i privati e che sia lo Stato a depredarla. Io credo che Milano l’abbia fatta grande la Innocenti, non i ministeri spostati a Monza. Io credo che la Borsa abbia costruito l’Italia, non le Partecipazioni Statali. In Enimont io tifavo Gardini e Montedison. Il capitale pubblico, ottenuto tramite estorsione e sopraffazione non è mai appartenuta alla Madonnina. Dobbiamo iniziare ora? Per di più con le istituzioni nomadi di un Superstato in avanzato stato di decomposizione? Io non credo. Nemmeno la Raggi, per quel poco che sembra capirne, lo crede. Solo Beppe, l’epitome ipostatica del grigio burocrate lo crede. La mia città è differente. Purtroppo il mio sindaco no.

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