Milano 13 Luglio – La cronaca narra che il Sindaco Sala abbia atteso con impazienza il Premier Renzi davanti a Palazzo Marino, il sorriso delle grandi occasioni, la fascia tricolore della vittoria. Sempre la cronaca narra di grandi progetti, di grande sintonia, di promesse grandiose per Milano. Eccoli là, quindi, accomunati dalla medesima “enuncite”, dal solito saper vendere, quasi fossero concepiti entrambi da un Dio Maggiore che a loro e solo a loro, ha dato la capacità di pensare in grande “Lo dico davanti al sindaco, al presidente della Camera di commercio e agli assessori regionali consapevole che questa terra può essere oggettivamente il punto di riferimento del mondo di domani in termini di appeal, di richiamo e forza, e quello che ha dimostrato di poter fare” dice Renzi, per esaltare ancora una volta quel fratello prediletto che non ha asfaltato il centrodestra, ma che in virtù dei voti cinesi, Rom e Musulmani, ha vinto la partita. Ed ha vinto anche con i voti dei Centri Sociali che, alla fine, si sono adeguati ad un voto mal digerito ma, probabilmente, determinante. Sempre la cronaca di ieri narra (Milanotoday) “Due ragazzi feriti, alla testa e al braccio. Carabinieri e poliziotti schierati in assetto antisommossa. E qualche minuto di pura tensione. Mattinata agitata, quella di martedì, in via San Vittore, teatro di alcuni scontri che si sono verificati tra le forze dell’ordine e una cinquantina di ragazzi dei centri sociali, che protestavano contro la presenza in città del presidente del consiglio Matteo Renzi. La situazione è precipitata quando i manifestanti – attivisti di Lambretta, Zam e carovana No Border – hanno cercato di arrivare all’ingresso del Museo della scienza – dove era atteso proprio il premier -, al grido di “Siamo tutti clandestini”. Le forze dell’ordine, dopo qualche spintone e minaccia, hanno caricato il corteo per disperdere i presenti…Dopo la carica, i ragazzi dei centri sociali si sono seduti a terra di fronte ai carabinieri, che hanno continuato a sorvegliarli, intonando cori contro il presidente del consiglio, nel mirino per la sua gestione dell’emergenza profughi. Poi, gli antagonisti hanno lasciato la strada e si sono diretti verso la metro Sant’Ambrogio.”
La domanda imbarazzante: ma Limonta con chi stava? Con gli Antagonisti o accanto a Sala come in campagna elettorale? E perché contestare Renzi e non Sala con la Giunta fotocopia di quella del glorioso Pisapia? Qualcuno dovrebbe spiegare a Limonta, re del Centro Sociale Lambretta e similari, che Renzi e Sala sono fratelli, quasi gemelli.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano