Quelli che neppure stavolta c’entra l’islam

Attualità

Milano 17 Luglio – No, e che c’entra l’islam. E che c’entra il radicalismo islamico e l’odio contro l’Occidente e l’infatuazione per l’Isis. Ma va’, il criminale di Nizza, quell’uomo che al volante del suo camion ha travolto e ucciso oltre 80 persone, era un delinquente comune, un fuorilegge come tanti altri, il suo gesto era una semplice provocazione, o comunque l’azione di un pazzo, mica indottrinato, mica affiliato, ma va’, al più un po’ schizzato.

Ecco, i giornali e gli intellò di sinistra, anche a fronte di una strage di questa entità e con un’evidentematrice terroristica, sono riusciti a dare una lettura buonista, minimizzante o addiritturagiustificazionista dell’accaduto: il killer era da solo, era un pesce piccolo, voleva fare un gesto dimostrativo, e panzane di questo tipo…

È clamoroso che, a offrire un’interpretazione simile, sia un inviato di punta di RepubblicaBernardo Valli, che nel suo video-intervento (poi misteriosamente scomparso dalla home del giornale: è rimasto il titolo, ma l’audio non c’è più) derubrica il massacro di 84 francesi a «una provocazioneper scatenare la guerra civile». Una provocazione, capite? Come un insulto a qualcuno, uno sputo in faccia, uno sfottò. Uccidere 84 persone (ottantaquattro!) e ferirne almeno un centinaio per Valli è “una provocazione”. No, vabbè, speriamo stia scherzando. E invece Valli è serio e dice che questo episodio provocatorio è finalizzato a creare «un clima di guerra civile in Francia». Il problema quindi non è la strage in sé – 84 persone uccise – ma l’atmosfera di odio che potrebbe generarsi, magari sollecitata da qualcuno perché «gruppi di estrema destra potrebbero reagire contro la comunità musulmana». Eh già, la vecchia lettura complottista, per cui magari il boia è stato inviato dall’alto, per suscitare uno scontro tra fazioni ed etnie, e sì, rientra tutto in una strategia della tensione, stai a vedere che è una strage di Stato, altro che l’islam…

Ma non è il solo, Valli, e il giornale che gli dà spazio a offrire letture deliranti come questa. Perché anche l’Huffington Post, e siamo nella stessa area editoriale, apre con il titolo «Mohamed il killer. Undelinquente comune». Sì, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, l’uomo che alla guida del suo camion frigo ha travolto e ammazzato dozzine di persone, era un delinquentello, un criminale piccolo piccolo fermato per reati comuni, ed era anche un «padre di famiglia» (uh, che tenerezza…), tra l’altro con «crisi familiare (divorzio in corso) e problemi economici» (uh, che peccato..). E no, non era iscritto allo Stato Islamico, non aveva la tessera di affiliazione e il cartellino dei militanti, quasi fosse necessaria un’adesione formale, la sottoscrizione di uno statuto per dichiararsi militanti del Terrore. Ma questo l’Huffington non lo sa o finge di non saperlo e allora ci tiene a sottolineare che Mohamed «possedeva una pistola, ma non era un radicalizzato o affiliato all’Isis». Era tanto una brava persona…

E se ha compiuto quel gesto, forse è perché era insano di mente, non ci stava tanto bene con la testa, al punto che perfino Papa Francesco ha parlato di «follia omicida», quasi che un attentato simile non sia invece il frutto di una razionalità lucidissima, di una pianificazione a tavolino, di una mentalità criminale pienamente consapevole di sé e di quel che fa. Perché il Male spesso, cari miei benpensanti e buonisti, non è frutto di Pazzia (sarebbe troppo assolutorio dirlo), ma di una Ragione del tutto funzionante (leggersi la Dialettica dell’Illuminismo, grazie). E quello stesso Male, per essere così programmato e portato a termine, non può essere derubricato ad azione estemporanea, a colpo di testa, ma è il frutto di un lungo indottrinamento, di una maturazione dell’odio che fa capo – e qui occorre sottolinearlo – alla predicazione religiosa dell’islam radicale.

Dirlo tuttavia può offendere qualcuno, turbare le coscienze, soprattutto di quelli abituati a sentirsi raccontare la favoletta che l’islam è tanto buono e caro e non farebbe mai certe cose. E allora meglio pensare alla provocazione, al delinquente comune, al pazzo alla guida del volante. Vaglielo però a spiegare ai parenti delle ottantaquattro persone uccise, che quello di Mohamed che travolgeva esseri umani come fossero birilli era solo un gesto provocatorio…

Gianluca Veneziano (L’Intraprendente)

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