Panico in Germania: armato di accetta giovane afgano massacra i passeggeri di un treno

Esteri

Milano 19 Luglio – Dopo essere salito sul treno armato di accetta, ha urlato “Allah Akbar” e si è scagliato sui passeggeri. Terrore per le persone a bordo di un convoglio regionale nel sud della Germania, diretto a Heidingsfeld, 4 delle quali sono state ferite nelle concitate fasi dell’aggressione. Lo riportano media tedeschi tra cui la Dpa precisando che “il sospetto” è stato ucciso dalla polizia mentre tentava di scappare.

L’identità dell’aggressore, che usava un’accetta e, pare, un coltello, è stata rivelata dal ministro degli Interni bavarese, Joachim Herrmann: si tratta di un diciassettenne afgano. Il giovane, arrivato in Germania senza i genitori, ha vissuto per un certo periodo nella zona di Wurzburg. Recentemente era stato affidato ad una famiglia. Le autorità non sanno se abbia un passato da islamico radicale, ma sono in corso ulteriori indagini.

C_2_fotogallery_3003521_6_imageLa polizia di Wurzburg fa sapere che tre delle persone ferite  sono “in pericolo di vita”.

L’incubo comincia alle 22:10, quando il treno si sta avvicinando a Wurzburg. Si sa che un giovane afghano, armato di un’accetta e di un coltellaccio, ha attaccato i passeggeri del treno seminando il terrore. Immediatamente scatta l’allarme. Il treno viene bloccato a Heidingsfeld. Una vasta operazione di polizia si dispiega nella zona, dove si trova anche il più importante centro di accoglienza profughi della Baviera.

La linea Wurzburg-Ansbach viene chiusa mentre un elicottero della polizia sorvola l’area. A Heidingsfeld la polizia uccide a colpi di arma da fuoco, a poca distanza dai binari, l’assalitore mentre tentava di fuggire.

Il timore è che possa trattarsi di un nuovo episodio di terrorismo islamico da parte di un lupo solidario irretito dalla propaganda dello Stato islamico. A maggio il sedicente portavoce dell’Isis, Abu Muhammad al Adnani, poco prima dell’inizio del Ramadan aveva esortato i “combattenti sulla via della jihad” ad attaccare i miscredenti ovunque essi fossero e di ucciderli con qualsiasi mezzo, anche “con un coltello”.

“Allah Akbar” era stato l’urlo con cui, sempre a maggio, un ventisettenne tedesco poi ricoverato in un ospedale psichiatrico, aveva ucciso un uomo e ne ha feriti altri tre alla stazione di Grafing, un’altra città della Baviera.

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