Processo Olivetti amianto: condannati a 5 anni e 2 mesi Carlo e Franco De Benedetti

Cronaca

Milano 19 Luglio – Il tribunale di Ivrea ha condannato a 5 anni e due mesi Carlo De Benedetti, imputato nel processo per le morti da amianto fra gli ex operai Olivetti. L’accusa aveva chiesto nei suoi confronti 6 anni e 8 mesi per omicidio colposo e lesioni. Il giudice Elena Stoppini ha pronunciato in tutto 13 condanne. A Franco De Benedetti ha inflitto 5 anni e due mesi. All’ex ministro Corrado Passera un anno e 11 mesi. Fra i tre assolti figura Roberto Colaninno.

Indennizzi per quasi 2 milioni di euro – Si avvicinano ai due milioni gli indennizzi – a titolo provvisorio – alle parti civili. Le somme dovranno essere versate “in solido” dagli imputati condannati, a seconda delle singole posizioni, e da Telecom, chiamata in causa come responsabile civile. Le provvisionali (un acconto sul risarcimento complessivo) sono state attribuite alle persone fisiche e all’Inail, per la quale il totale supera i 710mila euro. Le altre parti civili, fra cui enti territoriali, sindacati e associazioni, potranno attivare una causa giudiziaria.

Atti a pm per nuove indagini – Inoltre ci saranno altri accertamenti sull’ingegnere De Benedetti relativi alle morti da amianto alla Olivetti. Infatti il giudice Elena Stoppini, come avevano chiesto i pm, ha disposto la trasmissione degli atti in procura per tre decessi attribuiti a un tumore polmonare e non, come accaduto in un primo tempo, a un mesotelioma.

De Benedetti: “Stupito e molto amareggiato, ricorrerò in appello” – ‘”Sono stupito e molto amareggiato per la decisione del tribunale di Ivrea di accogliere le richieste manifestamente infondate dell’accusa. Sono stato condannato per reati che non ho commesso”. Così De Benedetti ha commentato la sentenza del processo Olivetti. Annunciando che presenterà ricorso in appello, ha aggiunto, di essere “fiducioso della totale estraneità rispetto ad accuse tanto infamanti quanto del tutto inconsistenti”.

Passera: “Nessuna negligenza da parte mia” – “A me non è mai stata data notizia di rischi legati all’amianto, che avrei certamente affrontato con le dovute misure. Se avessi saputo che potevo fare qualcosa per eliminare o anche solo ridurre il rischio amianto, lo avrei fatto con tutta la necessaria determinazione. Anche la pubblica accusa non ha rilevato nessuna mia decisione in contrasto con quanto dico”, ha detto Passera, sottolineando che “prima di commentare la sentenza desidero rivolgere un pensiero alle famiglie che hanno avuto lutti o subito gravi malattie”.  (Tgcom24)

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